La visita di Stato in Marocco del presidente francese Emmanuel Macron ha segnato l’inizio di un nuovo capitolo nelle relazioni bilaterali, ha sottolineato il ministro degli affari esteri, della cooperazione africana e dei marocchini residenti all’estero, Nasser Bourita in un’intervista alla rivista "Le Point" pubblicata sabato.
La visita, ha dichiarato, apre una pagina solenne concretizzata dalla firma da parte di SM Re Mohammed VI e del Presidente Macron di una dichiarazione di grande importanza relativa al Partenariato d’eccezione rafforzato.
Il documento, ha spiegato il ministro, "esprime una rinnovata ambizione per una cooperazione bilaterale, saldamente ancorata ai principi di uguaglianza tra Stati, trasparenza, solidarietà e responsabilità condivisa".
La dichiarazione, ha aggiunto, "delinea i settori prioritari di collaborazione - come le energie rinnovabili o la modernizzazione delle infrastrutture ferroviarie e portuali - destinati a diventare le basi di una relazione arricchita e reciprocamente vantaggiosa".
Il ministro ha precisato che "anche la governance di questo partenariato è definita nella dichiarazione: sarà sotto la diretta supervisione dei due capi di Stato e seguita da un comitato ristretto, incaricato di tracciare percorsi innovativi e cogliere le opportunità di ancorare il rafforzamento di questo rapporto nel tempo".
Gli accordi firmati davanti al Sovrano e al Presidente francese inaugurano una nuova generazione di impegni, rivelatori di una visione condivisa, ha rilevato il ministro, osservando che "il partenariato si basa su un approccio di collaborazione autentica, un vero e proprio doing with Morocco, che consiste nel fare insieme, riconoscendo e valorizzando il potenziale delle imprese marocchine".
Bourita ha affermato che "i partenariati emblematici per la linea ad alta velocità e l'idrogeno verde incarnano questo nuovo spirito".
Per quanto riguarda la posizione francese sul Sahara marocchino, il ministro ha indicato che essa si inserisce in una dinamica globale iniziata alcuni anni fa da Sua Maestà il Re Mohammed VI, caratterizzata da numerosi riconoscimenti espliciti della sovranità marocchina sul Sahara, attraverso l’apertura di una trentina di consolati a Laayoune e Dakhla, e da un crescente sostegno al piano di autonomia come soluzione a questa controversia regionale.
All’interno dell’Unione europea, ha ricordato il ministro, quasi 20 dei 27 paesi sostengono anch’essi questa iniziativa, osservando che la posizione francese è significativa perché proviene da un membro permanente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, ma soprattutto da un paese che conosce le realtà di questa regione e un attore influente dell’UE.
Il ministro ha affermato che "oggi ci sono tutte le condizioni per andare avanti", osservando che "l’iniziativa di autonomia gode del sostegno di più di 112 paesi in tutto il mondo, compresi più di una ventina di paesi delle Americhe, tra cui gli Stati Uniti, quasi tre quarti degli Stati africani e dei paesi membri dell’Unione europea".
Questa dinamica internazionale, ha sottolineato, si estende a tutti i continenti e a ciascuna regione, deplorando tuttavia che il vero protagonista di questa controversia regionale continui a privilegiare lo status quo.
Tale immobilità, ha deplorato, ha un impatto sulla sicurezza della regione e un costo per il Maghreb, il Sahel, le due sponde del Mediterraneo, e soprattutto per i popoli marocchino e algerino.
Parlando delle sfide della geopolitica regionale alla luce delle iniziative del Marocco, in particolare l'Iniziativa atlantica lanciata da SM il Re nei confronti dei paesi del Sahel, Bourita ha affermato che "nel suo approccio afro-ottimista, Sua Maestà Re Mohammed VI ha sempre rifiutato di vedere il Sahel come una fatalità. Per questo si è recato in Mali 4 volte dal 2012, investendo massicciamente nella formazione di oltre 500 imam presso l’Istituto Mohammed VI di formazione degli imam e avviando numerosi progetti di sviluppo, oltre alla presenza marocchina nel settore bancario ed economico".
È in questo spirito, ha spiegato il ministro, "che è stata lanciata l'iniziativa Royale, che offre ai paesi del Sahel l'accesso ai porti marocchini, alle zone di stoccaggio, alle infrastrutture logistiche, alla fibra ottica, e li accompagna nelle procedure doganali. L’idea è quella di liberare il Sahel dall’isolamento".
Il ministro ha rilevato che le reazioni a questa iniziativa reale sono state molto positive: si sono già svolte 3 riunioni ministeriali e i capi di Stato interessati hanno istituito task force per favorire l’appropriazione di questa iniziativa. È stato elaborato un documento di riferimento che sarà presto sottoposto all’approvazione dei capi di Stato, con progetti da avviare a breve, medio e lungo termine".
A tal fine ha osservato che "la Francia, anch’essa impegnata in questa regione, persegue i suoi obiettivi, ma con un approccio proprio", aggiungendo che "l’obiettivo comune resta la stabilizzazione del Sahel, nel profondo rispetto delle scelte dei suoi popoli e con la ferma volontà di favorire il loro sviluppo".
- Notizia riguardo alla questione del Sahara occidentale/Corcas-