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venerdì 29 marzo 2024
 
 
 
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Attività nazionali

Il Sig. Khalihenna: Aminatou Haider è la sola responsabile della sua situazione .

Il giornale spagnolo Gaceta ha pubblicato, domenica, una lunga intervista accordata dal sig. Khalihenna Ould Errachid, il Presidente del Consiglio reale consultivo degli affari sahariani, a proposito dell'affare della separatista Aminatou Haider, il divenire dei negoziati sulla cartella del Sahara e il futuro della regione e del fronte Polisario nel quadro dell'autonomia sotto la sovranità marocchina.



Il Sig. Khalihenna Ould Errachid ha espresso in occasione di quest'intervista, realizzata a Rabat, il suo pessimismo di fronte allo svolgimento attuale dei negoziati a causa dell'ambiguità algerina ed a causa di non avere ancora potuto trovare un partner in questo paese che incoraggia il dialogo. In ciò che segue il testo integrale di questa intervista:

Gaceta: Oltre tre settimane sono passato da quando Aminetou Haider ha iniziato il suo sciopero della fame all'aeroporto di Lanzarote ad esigere dal Marocco di rendergli il suo passaporto ed il ritorno alla sua famiglia a Laâyoune. Come valutate le proteste e le rivendicazioni dell'attivista sahraoui?

Sig. Khalihenna Ould Errachid: La Sig.ra Aminetu stessa Haider si è messa in modo volontario in questa situazione spiacevole, che avrebbe forse, potuta essere completamente evitata. Beneficiava di una vita libera a Laâyoune, viaggiava all'estero e ritornava, senza che nessuno la preoccupi, o interviene nella sua azione di difensore dei diritti dell'uomo. Quest'eventi, li hanno dunque sorpresi, soprattutto quando la sua situazione è stata politicizzata. Mentre è essa che ha sceglie questa situazione, che ha, crea con il sostegno del fronte Polisario, l'Algeria, che chiamo " Il fronte Polisario bis" e le associazioni spagnole che sostengono l'organizzazione separatista e che sono più estremisti Polisario.

Gaceta: A che è della politicizzazione del caso di Aminatou Haider, che avete evocato?

Sig. Khalihenna Ould Errachid: È al desiderio del Polisario di cambiare con il sostegno dell'Algeria, l'orientamento dei negoziati diretti con il Marocco, utilizzando la carta Aminetou Haider.Il Polisario cerca di fuggire le sue responsabilità nei negoziati in corso sotto l'egida delle Nazioni Unite. Lo sciopero della fame è una frode politica ed una frode chiara dell'opinione pubblica spagnola ed internazionale, che cerca di riportare le cose dietro, nel momento in cui abbiamo realizzato una proiezione concreta nei negoziati che potrebbero contribuire a continuarli e farli fructifiare. Le conclusioni quali è arrivato il vecchio inviato personale del segretario generale delle Nazioni Unite, al Peter Van Walsum, non è piaciuto al Polisario. In particolare, perché ha detto, che di arrivare ad una soluzione, il fronte deve abbandonare la rivendicazione dell'indipendenza. Queste conclusioni li hanno completamente destabilizzati. È per ciò che hanno deciso di orientare la cartella verso i diritti dell'uomo per evitare di negoziare. E come di solito, vogliono fuorviare l'opinione pubblica internazionale. È per ciò che e questo arriva a Aminetu Haider è semplicemente una frode politica.

Gaceta: Al punto dove ne siamo, e dopo tutto ciò che è stato dice, comprese le previsioni esposte, in particolare in Spagna, su che intende Aminatou Haider per ritornare a Laâyoune?

Sig. Khalihenna Ould Errachid: La cosa dipende da essa e soltanto da essa. Fino a questa data Aminatou Haider sempre a viaggiato con un passaporto marocchino che contiene la sua nazionalità. Ed è un documento con quale ha presentato numerose domande di visti, che gli hanno permesso di viaggiare in tutti gli angoli del mondo. È sempre stata marocchina. Non sappiamo dunque, non perché vuole negare ciò ora. Oltre a ciò, non ha mai appartenuto al Sahara, la colonia ex spagnola, poiché non è una che abita stock di Laâyoune, ma di Tantan, e è effettivamente una città sahraoui certamente, ma non è una parte dei territori oggetto del conflitto; È sempre stata una terra marocchina. È sola responsabile essersi messo in questa situazione spiacevole. E qualsiasi paese che è confrontato a questa situazione, in applicazione rigorosa della legalità non può accettarla. È in suo potere di ritornare alla sua famiglia ed appena riconoscerà la sua nazionalità marocchina, può ritornare a Laâyoune e senza alcuno problema.

Gaceta: Dopo le proteste di Aminetou Haider in Spagna, si è parlato preteso dell'instabilità all'Sahara occidentale. Ed è una regione dove si dice che lo Stato marocchino non rispetta il minimo richiesto dei diritti dell'uomo per gli abitanti. Quale è la situazione attuale dei territori sahraoui?

Sig. Khalihenna Ould Errachid: La situazione è completamente normale. Mai Sahara non è stato così calmo e stabile soltanto lo è quest'ultimi quattro anni, in particolare da quando la gente ha compreso il valore ed il quadro dell'autonomia che SM Re Mohammed VI vuole assegnare alla regione. Da quel momento, non abbiamo mai vissuto tanto prima nella pace e la stabilità. Anche coloro che vivono nei campi del Polisario,i Sahraoui che lavorano in Spagna o in Mauritania, ha capito che è migliore applicare l'autonomia. La situazione è stabile con quest'ottimismo che vivono Sahraoui in attesa della realizzazione di questo progetto storico. Ed è un ottimismo che dividono iSahraoui. E né Aminetu Haider, né altri dei suoi simili possono cambiarlo.

Gaceta: Nonostante l'idea in gran parte diffusa in Spagna sul fatto che la società sahraoui sarebbe pluralistica, con differenze e tendenze numerose nel suo ambito, quale è il vostro parere sul peso del movimento per l'indipendenza attualmente al Sahara?

Sig. Khalihenna Ould Errachid: Il movimento indipendentista ha un peso molto debole oggi fra Sahraouis. Non dimentichiamo un elemento che impedisce la realizzazione di un'analisi corretta della situazione. Il fronte Polisario è un movimento politico-militare, che predomina militarmente Sahraoui che vivono nei campi. Ciò che il loro non permette di valutare il valore delle cose sotto un angolo giusto. All'interna dei territori sahraoui, l'importanza dell'indipendenza è molto limitata. La gente come Aminatou Haider e di altro che difendono la tesi del Polisario è una minoranza. E vorrei dire che egli n vi ha soltanto alcune centinaia di persone. I Sahraoui hanno conosciuto la guerra e tutti i tipi di politiche, senza risultato. Il referendum non ha mai potuto realizzarsi, poiché è impossibile. Ciò che vogliono i Sahraoui è vivere nella calma come la maggior parte della gente. L'autonomia è la migliore soluzione per questa situazione. Ed è il progetto che porta la speranza e l'ottimismo ed a quale tiene la maggioranza assoluta dei Sahraoui, anche quelli che vivono nei campi. Considerano che l'autonomia è la soluzione ideale.

 Gaceta: Detto che il referendum, ed è il solo metodo che riconosce il fronte Polisario vi è impossibile. Su ciò che questa certezza è fondata?

Sig. Khalihenna Ould Errachid: Non è possibile, poiché le frontiere esistenti oggi non è conforme a quelle che sono specifiche per gli abitanti sahraoui. Il colonialismo ha condotto al cambiamento frontiere naturali dei nostri abitanti, che sono divisi tra la Spagna che occupava una parte che è Sahara occidentale, la Francia che occupava quattro altre parti, una in Marocco, di altre in Algeria, in Mali ed in Mauritania. È ciò che ha fatto che i territori storici delle 34 tribù sahraoui sono divisi tra quattro paesi. Una situazione che esige, perché il referendum sia onesto, libero, democratico e giusto, il cambiamento delle frontiere perché tutti i Sahraoui esprimono la loro volontà. E come potete capirlo, ciò è impossibile. È in opposizione con la carta dell'Unione africana e non è accettato da alcuno dei paesi interessati. L'ONU stessa ha succeduto alla conclusione che è un referendum impossibile tecnicamente e politicamente. Allora se non fosse possibile fare ciò, allora l'indipendenza non è più un'opzione e dunque, l'autonomia è l'unica soluzione che sembra possibile.

Gaceta: Credete realmente che un'entità sahraouie autonomo, possa chiudere una cartella così complessa, aperta per oltre tre decenni, e che fino ad oggi non sembra avere realizzato il progresso inferiore concreto?

Sig. Khalihenna Ould Errachid: Sì, noi, crediamo che senza dubbio sia la soluzione ideale. È il mezzo con quale avete potuto, voi gli spagnoli, regolare i vostri problemi interne e storici in modo democratico. Nessuno non dubita che la Spagna oggi è molto più forte, grazie all'integrazione di zona d'autonomia. Problemi simili sono stati risolti in Irlanda del nord, in Russia, in Cina ed in numerosi altri paesi. L'autonomia è la migliore uscita democratica, garante della stabilità, dello sviluppo e la tutela degli interessi di una società data, nel caso di specie la società sahraoui.

Gaceta: Quali sono le caratteristiche dell'autonomia sahraoui? Come sarà la sua forma? Quali sono le istituzioni e le competenze su quali essa può contare?

Sig. Khalihenna Ould Errachid: L'autonomia al Sahara riguarderà tutti i settori, ad eccezione di quattro, e sono necessari, che resteranno sotto l'egida dello Stato centrale. E sono: la difesa, gli affari esteri, la valuta ed i privilegi religiosi del re, nella sua qualità di Amir Al Mouminine. Tutto il resto, che sia nel settore politico come l'economico, ed anche nel settore della sicurezza interna, sarà sotto l'autorità del governo e del Parlamento sahraouis. Ci sarà anche un'autorità giudiziaria e disporremo dei bilanci che ci sono specifici.

Gaceta: Il fronte Polisario è solubile in quest'autonomia? Quale ruolo può giocare l'organizzazione separatista nell'entità dell'autonomia al Sahara?

Sig. Khalihenna Ould Errachid: Indubbiamente. È ovvio che il fronte Polisario può essere solubile in quest'autonomia. L'autonomia si rivolge ai sahraoui ed il fronte Polisario è una parte di quelli. Per quanto riguarda il ruolo che può avere Polisario, a partire dal momento in cui dà il suo accordo all'autonomia, sarà possibile a quest'organizzazione, anche, gestire il divenire dell'autonomia. Naturalmente, quando gli abitanti netteranno la loro fiducia in essa e guadagna le elezioni.

Gaceta: Dopo quattro round che sono stati un fallimento, molti tentativi per proseguirli, a quale punto si trovano i negoziati sotto l'egida dell'ONU tra il Marocco ed il fronte Polisario?

Sig. Khalihenna Ould Errachid: I negoziati sono in sospeso completamente, poiché il fronte Polisario e l'Algeria non vogliono discutere il fondo sul problema. Non vogliono andare direttamente in fondo alle precisazioni chieste. Non ci possono essere progressi se noi non mettiamo d'accordo sul fatto che l'autonomia è l'unica soluzione. Polisario ha un'occasione per discutere sulla forma di quest'autonomia. La prova di Peter Van Walsum è benefica a questo proposito, poiché consiglia Polisario di cedere sull'indipendenza e la tendenza separatista, per arrivare in un regolamento rapido del conflitto. Ma per arrivare a questo scopo, il fronte Polisario ha bisogno di margini concreti d'indipendenza che non permette l'Algeria.

Gaceta: È chiaro che lo Stato spagnolo vive in modo speciale questa cartella, per ragioni ovvie. Quale ruolo gioca la Spagna nella soluzione di questo conflitto?

Sig. Khalihenna Ould Errachid: Effettivamente, la Spagna svolge un ruolo importante all'estremo. Dal 2006, dopo la messa in atto del Consiglio reale consultivo degli affari sahariani e la proposta dell'autonomia, la Spagna è molto cambiata in relazione a quest'affare. L'opinione pubblica, la società civile, le parti politiche ed i sindacati hanno porto il benvenuto alla proposta d'autonomia in modo positivo. Ci sono ancora zone di resistenza. Ma non sono necessarie per lavorare l'opinione del governo spagnolo per aiutare a garantire che i negoziati si concludono ad una soluzione.

Gaceta: Sulla base delle reazioni sull'affare di Aminetou Haider, non credete che quest'ombre non siano state ridotte negli ambienti dell'opinione pubblica spagnola? Non credete che le cose siano un po'percepite in modo chiuso, come se si trattasse di una lotta tra il bene ed il male?

Sig. Khalihenna Ould Errachid: Non credo. Certamente, c'è un incomprensione del problema. Ci sono interpretazioni erronee. Forse il Marocco non ha presentato le cose così come deve farlo. L'idea secondo la quale tutti i Sahraoui sono nei campi, e sono un parere erroneo, sono stati sfruttati. Ora, credo che abbiamo completamente spiegato che la maggioranza assoluta dei nostri abitanti, il quattro quinto vive nella provincia del Sahara ex colonia spagnola, come pure il fatto che siamo i veri sahraoui, poiché non abbiamo mai lasciato la nostra terra. La Spagna è molto cambiata rispetto alla sua concezione sul Sahara. L'esempio di ciò è che ciò che arriva a Aminatou Haider non ha causato crisi diplomatiche tra i due paesi. È un caso isolato e momentaneo.

 Gaceta: Alla luce della situazione attuale delle cose in legame con la cartella del Sahara occidentale, essete ottimisti per quanto riguarda una soluzione rapida?

Sig. Khalihenna Ould Errachid: Da un lato sì. Mi attendo che si trovi una soluzione rapida. Un altro da quotato, sono pessimista, soprattutto in relazione all'ambiguità algerina. Non abbiamo ancora potuto trovare un partner in questo paese che incoraggia il dialogo. L'Algeria è un paese del Magreb arabo, che non progredisce. Non apre le sue frontiere con il Marocco, rifiuta di negoziare con Rabat, ed anche negoziare sui problemi che non sono connessi al Sahara.Il Sahara è una cartella che utilizza l'Algeria per risolvere i suoi problemi interni, da cui il suo interventismo permanente, ogni volta che si era vicino da raggiungere un accordo reciproco. E quando c'è un progresso e prevale l'ottimismo, l'Algeria impedisce ciò. È ciò che arriva, attualmente con Aminetou Haider, che è come freni algerini contro il fatto che i negoziati avanzino.

 Per leggere il testo l'intervista nella sua lingua d'origine volete cliccare qui

Fonte: Corcas

 - Notizia riguardo alla questione del Sahara occidentale/Corcas -

 


 

 

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