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giovedì 18 aprile 2024
 
 
 
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Discorsi reali

Nulla è acquisito senza l’unità, la solidarietà e la stabilità del paese, senza la fede nella comunità del destino che ci unisce, senza un patriottismo sincero e un civismo responsabile
Domenica il Re Mohammed VI ha rivolto un Discorso alla Nazione in occasione del 19° anniversario dell'ascesa del Sovrano al Trono dei Suoi gloriosi antenati.


Ecco il testo integrale del Discorso Reale:

"Caro popolo,

Per grazia di Dio, il Marocco è stato, nel corso della sua storia secolare, un paese provvidenzialmente unito e una nazione armoniosamente saldata, in ogni tempo e in ogni circostanza.

La Festa del Trono, di cui oggi commemoriamo il diciannovesimo anniversario, è la concreta celebrazione della Beia (fedeltà) che Mi lega a te. Essa simboleggia il Patto che ci impegna reciprocamente a dar prova di una fedeltà immutabile alle costanti e ai simboli sacri del Marocco e a compiere tutti i sacrifici per preservare la sua unità e la sua stabilità.

Il patto, così sigillato tra i re di questo paese e i suoi figli, sarà sempre un baluardo invalicabile eretto intorno al Marocco per proteggerlo dalle manovre dei nemici e dalle minacce di ogni specie.

Grazie a questo Patto abbiamo superato le difficoltà incontrate, abbiamo lavorato in un clima di unità, sicurezza e stabilità, e quindi siamo orgogliosi di ciò che abbiamo raccolto e ottenuto in termini di e di risultati.

Infatti, poiché il Marocco è la nostra patria, la nostra casa comune, è nostro dovere di tutti proteggerlo e contribuire al suo sviluppo e al suo sviluppo.

Il patriottismo, quando è autentico, si sforza di rafforzare l’unità e la solidarietà, soprattutto nei momenti difficili. Ecco perché i marocchini liberi non si lasciano mai influenzare dalle alee della vita, per schiaccianti che talvolta possano essere. Meglio ancora, di fronte alle vicissitudini, per affrontare le prove e le sfide, la loro fede ne risulta rafforzata e la loro determinazione decuplicata.

Sono certo che non permetteranno ai negativisti, ai nichilisti e ad altri mercanti di illusioni di utilizzare il pretesto di talune disfunzioni per attentare alla sicurezza e alla stabilità del Marocco o per sminuirne i risultati e le realizzazioni.

In definitiva, i marocchini sono consapevoli del fatto che sia la nazione che i cittadini pagano sempre il prezzo più alto per il caos e la discordia.

Continueremo a camminare insieme e a lavorare insieme per alleviare le difficoltà congiunturali e oggettive, creando così le condizioni favorevoli per il proseguimento dei programmi e dei progetti di sviluppo, generatori di occupazione e garanti di una vita dignitosa.
 
Caro popolo,

Realizzare risultati concreti, colmare le lacune e affrontare i problemi economici o sociali sono tutti obiettivi che richiedono un’azione collettiva, pianificata e coordinata tra le istituzioni e i diversi attori, in particolare tra i membri del governo e i partiti che lo compongono.

E’ altresì importante superare le divergenze congiunturali, adoperarsi per migliorare l’efficienza dell’amministrazione e garantire il buon funzionamento delle istituzioni, poiché, in ultima analisi, è importante rafforzare il clima di fiducia e di serenità in seno alla società e in tutte le sue componenti.

Di fatto, le questioni dei cittadini non devono subire alcun rinvio né alcuna aspettativa, in quanto non si riferiscono a un periodo specifico. D’altronde, le formazioni politiche responsabili sono quelle che si tengono a fianco dei cittadini, nei buoni come nei cattivi giorni.

E’ vero che i partiti si sforzano di svolgere al meglio il loro compito. Tuttavia, dovranno attirare nuove élite e incoraggiare i giovani a impegnarsi nell’azione politica, poiché le generazioni di oggi sono le più qualificate per conoscere i problemi e le necessità del loro tempo.

I partiti devono inoltre rinnovare i propri metodi di lavoro e le proprie modalità di funzionamento.

Ci si aspetta che le varie istanze politiche e partitiche si mostrino ricettive alle lamentele dei cittadini, interagiscano senza indugio con gli avvenimenti e le evoluzioni della società, o addirittura ne anticipino l’emergere, e non che le lascino talvolta prendere inopportunamente turni inquietanti, dando così l’impressione di non essere affatto interessate da quanto accade.

Caro popolo,

La questione sociale richiama la mia attenzione e mi interpella vivamente sia come Re che come uomo.

Fin dalla mia ascesa al trono, sono sempre stato attento alla società e pronto a cogliere le sue legittime aspettative. Continuo a lavorare con la speranza inalterabile di migliorare le condizioni di vita dei cittadini.

Nel corso di vent'anni, le conquiste raggiunte dal Marocco e le conquiste ottenute a favore dei marocchini, costituiscono un vero motivo di soddisfazione e di orgoglio. Tuttavia, ho l’impressione che ci sia ancora qualcosa che manca in materia sociale.

Per volontà di Dio, proseguiremo l’azione in questo campo con tutto l’impegno e il rigore necessari. Insieme dobbiamo individuare le debolezze esistenti e fornire loro i rimedi adeguati.

L’entità del sociale e le modalità di realizzazione della giustizia sociale e territoriale sono tra le principali ragioni che ci hanno indotto a chiedere, nel discorso di apertura del Parlamento, il rinnovo del modello di sviluppo nazionale.

Non ha senso, infatti, che più di cento programmi di sostegno e di protezione sociale, di diverse dimensioni e con decine di miliardi di dirham, siano sparsi tra diversi dipartimenti ministeriali e molteplici attori pubblici.

In effetti, questi programmi si sovrappongono, mancano di coerenza e non riescono a concentrarsi sulle categorie effettivamente ammissibili.

Come si può quindi sperare che questi programmi rispondano efficacemente alle esigenze dei cittadini e incidano realmente sulla loro vita quotidiana?

Non è necessario ricordare qui che le nostre critiche non costituiscono un fine in sé, ma un incitamento all’autocritica, esercizio virtuoso e salutare, se alla parola sono allegati l’atto e la riforma propriamente detti.

A questo proposito, riteniamo che la nuova iniziativa del "Registro sociale unico" (RSU) sia un inizio promettente, suscettibile di indurre un aumento progressivo del rendimento dei programmi sociali, a breve e a medio termine.

Il Registro è un sistema nazionale di registrazione delle famiglie che potranno beneficiare dei programmi di sostegno sociale. Le economie domestiche ammesse a beneficiare delle prestazioni del fondo saranno determinate in base a criteri oggettivi e con l'ausilio di nuove tecnologie.

Si tratta di un progetto sociale strategico e ambizioso, che interessa ampie fasce della popolazione marocchina. La sua portata va ben oltre il quadro di un programma governativo per un unico mandato e va oltre una visione attribuita a un dipartimento ministeriale, a un attore partigiano o a un attore politico.

Caro popolo,

L’ambizione che nutro per migliorare la situazione sociale del paese va ben oltre la semplice attuazione di un dispositivo o di un programma, per quanto importante esso sia.

Chiedo quindi al governo e a tutte le parti interessate di procedere a una ristrutturazione globale e profonda dei programmi e delle politiche nazionali di sostegno e di protezione sociale e di presentare proposte per la loro valutazione.

A tal fine è necessario un approccio partecipativo. È inoltre opportuno dare prova di una certa altezza di vista, inserire l’azione prevista nella durata e utilizzare la rapidità nella fase di esecuzione. È altresì importante procedere alla capitalizzazione dei risultati ottenuti e alla valorizzazione delle esperienze positive.

In attesa che questa riforma dia i suoi frutti, incoraggiamo l’adozione di un insieme di misure sociali intermedie, coerentemente con lo spirito della Ristrutturazione che auspichiamo.

Invito pertanto il governo ad avviare quanto prima l’elaborazione di tali misure e a tenermi regolarmente informato sui progressi compiuti.

Per garantire un impatto diretto e tangibile, insisto sulla necessità di concentrarsi sulle misure d’urgenza da attuare nei seguenti settori:

- In primo luogo: dare un impulso vigoroso ai programmi di sostegno alla scolarizzazione e di lotta contro la perdita scolastica, a partire dall’inizio dell’anno scolastico, in particolare al programma "Tayssir" di aiuto finanziario alla scolarizzazione, all’insegnamento prescolastico, al trasporto scolastico, alle mense scolastiche, agli internati.

L’obiettivo è di sgravare le famiglie e di sostenerle affinché i figli possano proseguire gli studi e portare a termine la formazione.

- Secondo: avviare la terza fase dell'Iniziativa nazionale per lo sviluppo umano, consolidando i risultati conseguiti e concentrando i suoi programmi sullo sviluppo del capitale umano, la promozione della condizione delle generazioni più giovani, il sostegno alle categorie in difficoltà e lanciando una nuova generazione di iniziative generatrici di reddito e di occupazione.

- Terzo: correggere le anomalie nell’esecuzione del programma di copertura sanitaria "RAMED" e, parallelamente, rifondare in profondità il sistema sanitario nazionale, caratterizzato da evidenti disuguaglianze e scarsa gestione.

- Quarto: lavorare rapidamente per la conclusione del dialogo sociale. A questo proposito, esortiamo le parti sociali a tener conto dell’interesse superiore del paese e a dar prova di senso di responsabilità e di spirito di consenso per procedere all’elaborazione di un patto sociale equilibrato e duraturo, in grado di rafforzare la competitività dell’impresa e di rafforzare il potere d’acquisto dei lavoratori nei settori pubblico e privato.

Lo dico al governo: il dialogo sociale è un dovere e una necessità; occorre introdurlo e mantenerlo nel tempo e senza interruzioni. Gli dico anche che deve incontrare regolarmente i sindacati e comunicare costantemente con loro, a prescindere dall’eventuale esito di questo dialogo.

A questo proposito, sottolineo di essere sempre stato convinto che la forma suprema di protezione sociale sia quella che passa attraverso la creazione di posti di lavoro produttivi e garanti di dignità.

In realtà, non si possono sperare in una creazione di posti di lavoro e in un sistema di protezione sociale moderno e dignitoso senza un salto di qualità negli investimenti e nel sostegno al settore produttivo nazionale.

Di conseguenza, e più specificamente, è opportuno realizzare tre grandi cantieri:

· Il primo compito consiste nel far adottare la Carta di deconcentrazione amministrativa entro la fine del prossimo ottobre. Questo strumento darà ai responsabili locali i mezzi per prendere le loro decisioni e attuare i programmi di sviluppo economico e sociale, in accordo e in coerenza con le aspirazioni della Regionalizzazione avanzata.

· Il secondo cantiere implica un'azione rapida per far ratificare la nuova Carta dell'investimento e attivare la riforma dei Centri regionali di investimento accordando loro le prerogative necessarie per svolgere correttamente il loro compito. Si pensi in particolare al meccanismo decisionale a maggioranza dei membri presenti, in sostituzione della regola di unanimità attualmente in vigore; il raggruppamento delle commissioni interessate dall'investimento in una Commissione regionale unificata; in tal modo si porrà fine ai blocchi e ai pretesti invocati da alcuni dipartimenti ministeriali.

· Il terzo compito riguarda l'adozione di testi giuridici:

o) da un lato, fissa ad un mese il termine massimo accordato a talune amministrazioni per rispondere alle richieste loro rivolte nel settore dell'investimento, stabilendo che la mancata risposta entro tale termine vale come approvazione;o e che impediscono a qualsiasi amministrazione pubblica di chiedere da un potenziale investitore documenti o informazioni già in possesso di un’altra amministrazione pubblica. Spetta infatti ai servizi pubblici organizzare uno scambio coordinato di informazioni, grazie all’utilizzo dell’informatica e delle nuove tecnologie.

Il nostro auspicio è che queste misure decisive agiscano da forte catalizzatore per stimolare gli investimenti, come mai prima d’ora, per contribuire alla creazione di posti di lavoro, migliorare la qualità delle prestazioni offerte ai cittadini, arginare le manovre dilatorie che, come tutti i marocchini sanno bene, sono il culmine della corruzione.

Inoltre, queste misure saranno una leva di riforma dell'amministrazione: permetteranno infatti di rendere pienamente operativo il principio della rendicontazione, di identificare le disfunzioni che impediscono il buon esito di questa riforma.

Occorre pertanto rendere efficaci tali misure nel settore degli investimenti, nella prospettiva di generalizzarle a tutti i livelli del rapporto tra l’amministrazione e i cittadini.

Tuttavia, la corretta applicazione dei testi, per quanto perfetti, dipenderà dalla serietà e dal senso dell’impegno che ogni responsabile amministrativo vi metterà.

Insistiamo inoltre sulla necessità di aggiornare i programmi di accompagnamento destinati alle imprese, in particolare quelli volti ad agevolare il loro accesso ai finanziamenti, ad aumentare la loro produttività e a formare e aggiornare le loro risorse umane.

L’obiettivo è quello di rafforzare la competitività dell’impresa marocchina, di rafforzare la sua capacità di esportazione e di aumentare il suo potenziale di creazione di posti di lavoro. Un'attenzione particolare va rivolta alle piccole e medie imprese, che rappresentano il 95 per cento del tessuto economico nazionale.

Oggi l’impresa produttiva ha bisogno di maggiore fiducia da parte dello Stato e della società. Questo è il modo in cui gli investimenti possono raggiungere il livello desiderato, e l’attesa deleteria cede il posto a una dinamica caratterizzata dalla predominanza di uno spirito di iniziativa responsabile e di innovazione.

In effetti, il rilancio del dinamismo economico dipende dal livello di impegno delle imprese, dal rinnovamento della cultura imprenditoriale e da uno sfruttamento ottimale dei numerosi vantaggi offerti dal Marocco. Occorre inoltre tener conto delle sfide della concorrenza internazionale e, talvolta, anche di quelle delle guerre economiche e commerciali.

Caro popolo,

La costante preoccupazione di migliorare la situazione sociale generale e di affrontare le sfide economiche è uguale al nostro impegno attivo di preservare e valorizzare le risorse strategiche del nostro Paese. L’acqua svolge un ruolo chiave in questo ambito sia per la dinamica dello sviluppo sia per la salvaguardia della stabilità.

Dio dice nel Santo Corano: "Abbiamo fatto dell'acqua ogni cosa viva".

A questo proposito, il Piano nazionale delle acque deve fornire rimedi alle problematiche di gestione delle risorse idriche, nel corso dei prossimi trent’anni.

Per quanto li riguarda, il governo e le istituzioni competenti sono chiamati ad adottare misure d’urgenza e a mobilitare tutti i mezzi disponibili per affrontare le situazioni urgenti legate alla scarsa fornitura di acqua potabile agli abitanti e alla fornitura d'acqua destinata all’abbeveramento del bestiame, in particolare durante la stagione estiva.

Per questo motivo abbiamo sempre insistito sulla necessità di proseguire la politica di costruzione di nuove dighe, settore in cui il Marocco è all’avanguardia.

A questo proposito, ho voluto perpetuare questa tradizione, come testimoniano le trenta dighe di dimensioni diverse, erette negli ultimi diciotto anni.

Caro popolo,

Il destino del Marocco, come il suo passato e il suo presente, è una responsabilità di tutti noi.
Insieme abbiamo realizzato molto in diversi settori.

Insieme sapremo affrontare le nuove sfide e realizzare le aspirazioni che ci stanno a cuore. Nulla è invece acquisito senza l’unità, la solidarietà e la stabilità del paese, senza la fede nella comunità del destino che ci unisce nella gioia e nella pena, senza un patriottismo sincero e un civismo responsabile.

Di fronte agli sviluppi che si stanno verificando nel nostro paese, abbiamo più che mai bisogno di rimanere attaccati ai nostri valori religiosi e nazionali immutabili. Dobbiamo anche tenere sempre presenti i sacrifici compiuti dai nostri antenati per mantenere il Marocco unito, pienamente sovrano e eminentemente degno.

E’ quindi, del tutto naturale, che in questo momento siamo colti da un pensiero commosso e deferente per la memoria immacolata dei valorosi Martiri della Patria, alla loro testa Nostro Augusto Nonno, fuoco Suo Maestà il Re Mohammed V e Nostro Illustre Padre, fuoco Suo Maestà il Re Hassan II, che Dio li abbia nella Sua santa misericordia.

Il momento è anche propizio per rendere un vibrante omaggio alle Forze Armate Reali, alla Gendarmeria Reale, alle Forze Ausiliarie, alla Sicurezza Nazionale e alla Protezione civile, in tutte le loro componenti, per la loro mobilitazione costante, sotto il nostro comando, per difendere l'integrità, la sicurezza e la stabilità del Paese.

Desideriamo inoltre rendere omaggio all’azione umanitaria e sociale delle forze armate reali, sia all’interno che all’esterno del paese. Pensiamo in particolare all’esempio dell’ospedale da campo dispiegato a Gaza per alleviare le sofferenze dei nostri fratelli palestinesi e per sostenerli nella loro lotta, e a quello dell’ospedale del Campo Zaatari. Queste missioni si aggiungono al lavoro umanitario e medico precedentemente svolto dalle nostre forze armate reali in diversi paesi africani fratelli.

Sarò, caro popolo, come mi hai sempre conosciuto, il primo a servirti, avendo sempre a cuore le tue preoccupazioni, ricettivo alle tue lamentele e garante dei tuoi diritti e dei tuoi valori sacri.

"E chiunque abbia paura di Allah, Egli gli darà un esito favorevole, e gli concederà i Suoi doni con mezzi sui quali non contava." La verità è la parola di Dio".




-Notizia riguardo alla questione del Sahara occidentale/Corcas-

 

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