الـعـربية Español Français English Deutsch Русский Português Italiano
giovedì 25 aprile 2024
 
 
 
www.sahara-online.net
www.sahara-social.com/it
Discorsi reali

Dichiaro oggi la disponibilità del Marocco al dialogo diretto e franco con l’Algeria sorella creando un meccanismo politico congiunto di dialogo e di concertazione


Suo Maestà il Re Mohammed VI ha dichiarato martedì la disponibilità del Regno del Marocco al "dialogo diretto e franco" con l’Algeria e ha proposto la creazione di un meccanismo politico congiunto di dialogo e di concertazione al fine di superare le "controversie congiunturali" che ostacolano lo sviluppo delle relazioni bilaterali.

In un discorso in occasione del 43° anniversario della Marcia Verde, SM il Re ha ricordato che dalla Sua Adesione al Trono, Egli ha invitato "con sincerità e buona fede" all'apertura delle frontiere tra i due paesi e alla normalizzazione delle relazioni marocchino-algerine

"È, quindi, con la massima chiarezza e responsabilità che dichiaro oggi la disponibilità del Marocco al dialogo diretto e franco con l’Algeria sorella, affinché siano superate le controversie congiunturali e gli obiettivi che ostacolano lo sviluppo delle nostre relazioni", ha sottolineato il Sovrano.

A tal fine, SM il Re ha proposto ai "fratelli in Algeria la creazione di un meccanismo politico congiunto di dialogo e di concertazione", precisando che "il livello di rappresentanza in seno a tale struttura, il suo formato, la sua natura devono essere convenuti di comune accordo".

"Il Marocco è aperto a eventuali proposte e iniziative provenienti dall'Algeria per disinnescare il blocco in cui si trovano le relazioni tra i due paesi vicini fratelli", ha detto il Sovrano, aggiungendo che in virtù del suo mandato, questo meccanismo "dovrà impegnarsi ad esaminare tutte le questioni bilaterali, con franchezza, obiettività, sincerità e buona fede, senza condizioni né eccezioni, secondo un'agenda aperta".

Esso potrà costituire, ha fatto notare il Re, il "quadro pratico di una cooperazione incentrata sulle diverse questioni bilaterali", in particolare quella che riguarda la valorizzazione delle opportunità e dei potenziali di sviluppo che la regione del Maghreb racchiude.

Il ruolo di questo meccanismo sarà anche quello di contribuire al "rafforzamento della concertazione e del coordinamento bilaterali per permettere di affrontare efficacemente le sfide regionali e internazionali, in particolare quelle legate alla lotta contro il terrorismo e alla problematica migratoria", ha sottolineato il Sovrano, ribadendo il suo "impegno a lavorare insieme ai nostri fratelli in Algeria, nel pieno rispetto delle istituzioni nazionali del loro paese".

 "Tuttavia, dobbiamo essere realistici e concordare che le relazioni tra i nostri due paesi sfuggono alla normalità, creando, di fatto, una situazione inaccettabile", ha sottolineato SM il Re.

Ecco il testo integrale del Discorso Reale:

"Lode a Dio, Preghiera e salvezza sul Profeta, la Sua famiglia e i Suoi compagni.

Caro popolo,

L’approccio che abbiamo adottato nella gestione dei grandi affari del paese si basa sul lavoro serio e sul senso di responsabilità interno, nonché sui principi di chiarezza e di ambizione che guidano la nostra politica estera.

Queste basi sono state costantemente alla base della nostra azione; hanno sempre ispirato le nostre prese di posizione e le nostre reazioni nei confronti di tutti, in particolare dei nostri fratelli, amici e vicini.

A questo proposito, vorrei ritornare sullo stato di divisione e di discordia che attualmente imperversa nell’area magrebina. Si pone in netto e insensato contrasto con ciò che unisce i nostri popoli: legami di fraternità, un’identità di religione, di lingua e di storia, un destino comune.

Questo stato contrasta con l'ambizione di concretizzare l'ideale unitario magrebino, che animava la generazione della Liberazione e dell'Indipendenza, ambizione incarnata nel 1958 dalla Conferenza di Tangeri, di cui celebriamo il sessantesimo anniversario.

In precedenza, il sostegno dato dal Regno alla Rivoluzione algerina aveva contribuito a rafforzare le relazioni tra il Trono marocchino e la Resistenza algerina. Era stato anche un elemento fondatore della coscienza e dell'azione politica magrebina comune.

Per molti anni, fino al ripristino dell'indipendenza, fianco a fianco, ci siamo schierati contro il colonizzatore in una lotta comune; e ci conosciamo bene. Molte famiglie marocchine e algerine condividono legami di sangue e di parentela.

Sappiamo anche che l’interesse dei nostri popoli risiede nella loro unità, nella loro complementarità, nella loro integrazione; e non c’è bisogno che una terza parte, tra noi, intercessori o mediatori.

Tuttavia, dobbiamo essere realistici e concordare sul fatto che le relazioni tra i nostri due paesi sfuggono alla normalità, creando, di fatto, una situazione inaccettabile.

Dio mi è testimone che, dalla mia ascesa al trono, ho invocato con sincerità e buona fede l’apertura delle frontiere tra i due paesi, la normalizzazione delle relazioni marocchino-algerine.

E’ quindi con chiarezza e responsabilità che dichiaro oggi la disponibilità del Marocco al dialogo diretto e franco con l’Algeria sorella, affinché siano superate le controversie congiunturali e gli obiettivi che ostacolano lo sviluppo delle nostre relazioni.

A tal fine, propongo ai nostri fratelli in Algeria la creazione di un meccanismo politico congiunto di dialogo e di concertazione. Il livello di rappresentanza in seno a tale struttura, il suo formato e la sua natura devono essere concordati di comune accordo.

Il Marocco è aperto a eventuali proposte e iniziative provenienti dall’Algeria per disinnescare il blocco nel quale si trovano le relazioni tra i due paesi vicini fratelli.

In virtù del suo mandato, questo meccanismo dovrà impegnarsi ad esaminare tutte le questioni bilaterali, con franchezza, obiettività, sincerità e buona fede, senza condizioni né eccezioni, secondo un’agenda aperta.

Esso potrà costituire il quadro pratico di una cooperazione incentrata sulle diverse questioni bilaterali, in particolare quella che riguarda la valorizzazione delle opportunità e dei potenziali di sviluppo che la regione del Maghreb racchiude.

Il suo ruolo sarà anche quello di contribuire al rafforzamento della concertazione e del coordinamento bilaterale per permettere di affrontare efficacemente le sfide regionali e internazionali, in particolare quelle legate alla lotta contro il terrorismo e alla problematica migratoria.

A questo proposito, ribadiamo il nostro impegno a collaborare con i nostri fratelli in Algeria, nel pieno rispetto delle istituzioni nazionali del loro paese.

Mossi dall'affetto e dalla stima che nutriamo per l'Algeria, per la sua leadership e per il suo popolo, non risparmieremo alcuno sforzo, in Marocco, per fondare le nostre relazioni bilaterali su solide basi di fiducia, di solidarietà e di buon vicinato, ispirate in questo dalla parola di Nostro Signore, pace e salvezza su di lui: "Jibril mi ha raccomandato di essere così gentile con i miei vicini che quasi credevo che sarebbe diventato mio erede".

Caro popolo,

Il lancio della "Marcia Verde", di cui oggi celebriamo il quarantatreesimo anniversario, ha segnato una svolta decisiva nella lotta continua per il completamento dell'integrità territoriale del paese.

Questo percorso militante è stato caratterizzato da una perfetta simbiosi tra il Trono e il popolo e dalla sua natura pacifica che ha portato al recupero progressivo delle nostre Province del Sud.

In effetti, lo scorso aprile, abbiamo commemorato il sessantesimo anniversario del recupero di Tarfaya. Tra pochi mesi celebreremo il cinquantesimo anniversario del recupero di Sidi Ifni e il quarantesimo anniversario della reintegrazione di Oued Eddahab.

Questi eventi storici hanno offerto l’occasione, per tutto il popolo marocchino e in particolare per le tribù saharawi, di manifestare un’unanimità senza precedenti nel loro attaccamento alla marocanità del Sahara.

Oggi tendiamo ponti tra passato e presente impegnandoci con pari tenacia a difendere la nostra integrità territoriale. Ci impegniamo in tal senso con la stessa chiarezza di spirito, con la stessa ambizione, con lo stesso senso dell’impegno responsabile e del lavoro serio, sia a livello di Nazioni Unite che a livello interno.

Questa chiarezza di cui ci avvaliamo è illustrata dai principi e dai parametri immutabili che costituiscono il fondamento della posizione marocchina, quelli che abbiamo definito nel Discorso che abbiamo pronunciato in occasione del quarantaduesimo anniversario della Marcia verde. Sono questi gli stessi principi che hanno costantemente guidato la nostra azione fino ad oggi.

La chiarezza di cui ci facciamo portavoce si manifesta anche nella fermezza e nel rigore estremi di cui diamo prova di fronte a qualsiasi abuso, da qualsiasi fonte esso avvenga, che possa ledere i legittimi diritti del Marocco o travisare il processo di regolamento, dei termini di riferimento fissati.

Quanto all’ambizione che ci anima in materia, essa si riflette nella sincera collaborazione del Marocco con il Segretario generale delle Nazioni Unite, nonché nel sostegno dato agli sforzi del suo Inviato personale per porre le basi di un processo politico serio e credibile.

Essa si manifesta anche attraverso le iniziative costruttive del Marocco e la sua benevola attenzione agli appelli internazionali lanciati per trovare una soluzione politica che sia duratura, che porti il sigillo del realismo, dello spirito di compromesso e che si iscriva nel quadro dell’Iniziativa di autonomia.

Il Marocco è fermamente convinto della necessità che, con i loro sforzi instancabili per dare un solido fondamento alla nuova dinamica, le Nazioni Unite traggano profitto dalle lezioni e dalle esperienze del passato ed evitino in particolare gli ostacoli e le insufficienze che hanno incrinato il "processo di Manhasset".

A livello nazionale, continueremo a lavorare per porre fine alla politica di concessione di rendite e privilegi, per rifiutare qualsiasi forma di estorsione con il pretesto dell’integrità territoriale del Regno e per respingere la sua strumentalizzazione.

Inoltre, non risparmiamo alcuno sforzo per garantire lo sviluppo delle nostre Province del Sud, nel quadro del nuovo modello di sviluppo. Vogliamo infatti che il Sahara marocchino ritorni alla sua vocazione secolare: essere il tratto d’unione precursore tra il Marocco e la sua profondità africana, geografica e storica.

Parallelamente, l’attuazione operativa della regionalizzazione avanzata contribuisce a far emergere una vera e propria politica, che assicura un’effettiva rappresentanza democratica degli abitanti del Sahara e che, in un clima di libertà e stabilità, li mette in grado di esercitare il loro diritto a una gestione autonoma degli affari locali e a uno sviluppo integrato della loro regione.

Caro popolo,

Nella stessa ottica, la nostra decisione è stata quella di iscrivere il ritorno del nostro paese all’Unione africana in una logica di chiarezza e di ambizione.

Infatti, la decisione del Marocco di rientrare nella sua famiglia istituzionale non aveva solo lo scopo di perorare la causa del Sahara marocchino, dato che la maggior parte degli Stati africani condividono già la posizione del Marocco a questo proposito.

Oltre a manifestare il nostro orgoglio di appartenere all’Africa, questo è stato motivato dalla nostra adesione alla dinamica di sviluppo in atto nel continente, dalla nostra preoccupazione di raccogliere le molteplici sfide che quest’ultimo deve affrontare, senza per questo rinunciare ai nostri diritti legittimi e ai nostri interessi superiori.

A questo proposito, accogliamo con favore le risoluzioni dell’ultimo Vertice dei capi di Stato e di governo dell’Unione africana, tenutosi a Nouakchott, perché sono in linea con le posizioni e i principi internazionali pertinenti.

Questa posizione costruttiva, improntata alla saggezza e alla lungimiranza, finisce con le troppe manovre che, all’interno dell’Unione africana, facevano perdere all’Africa e ai suoi popoli un tempo prezioso, quello stesso che avrebbe dovuto essere usato in modo intelligente per promuovere lo sviluppo dei paesi africani e favorire la loro integrazione.

Nello stesso spirito, il Marocco si adopererà per sviluppare partenariati economici efficienti, generatori di ricchezza, con diversi paesi e vari gruppi economici, compresa l’Unione europea. Tuttavia, non accetteremo alcun emendamento che possa pregiudicare la nostra integrità territoriale.

Soprattutto, è importante che questi partenariati siano espressamente vantaggiosi e, in primo luogo, per la popolazione del Sahara marocchino, avendo un impatto positivo sulle loro condizioni di vita e permettendo loro di godere, all’interno della loro patria, di un clima di libertà e di dignità.

Caro popolo,

La commemorazione dell’anniversario della "Marcia verde", considerata la sua portata simbolica e la sua imprescrittibile dimensione patriottica, va oltre la mera celebrazione di un evento storico.

In effetti, l’epopea della Marcia Verde illustra, in modo eloquente, l’attaccamento incrollabile del popolo marocchino al suo legittimo diritto di completare l’integrità territoriale del Regno, nonché il suo fermo impegno a compiere i sacrifici necessari per assicurarne la difesa.

Questo costante e incrollabile orientamento nasce dal consenso nazionale e dalla mobilitazione generale che si articolano attorno alla volontà di assicurare lo sviluppo integrato del paese, di preservarne l’unità, la sicurezza, la stabilità.

E’ la migliore garanzia di fedeltà alla memoria immacolata dell’Artisan della Marcia Verde, nostro Venerato Padre, Suo Maestà il Re Hassan II, che Dio l’abbia nella Sua santa misericordia, e a tutti i valorosi martiri della Nazione.

Wassalamou alaikoum warahmatoullahi wabarakatouh".






-Notizia riguardo alla questione del Sahara occidentale/Corcas-

 

 Questo sito non è responsabile del funzionamento e del contenuto dei link esterni !
  Copyright © CORCAS 2024