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giovedì 28 marzo 2024
 
 
 
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Discorsi reali

Suo maestà il Re Mohammed VI, che Dio lo assista, ha indirizzato domenica un discorso alla nazione in occasione del 64esimo anniversario della rivoluzione del re e del popolo.



Ecco il testo integrale del discorso reale:

"Elogio a Dio, preghiera e saluto sul profeta, la sua famiglia ed i suoi compagni,

Caro popolo,

La rivoluzione del re e del popolo, di cui commemoriamo oggi il sessantaquattresimo anniversario, è più di un'epopea nazionale che simbolizza per l'eternità la comunione tra il re che combatte ed un popolo impegnato nella lotta per l'indipendenza del Marocco e per il ritorno al paese del suo sovrano legittimo.

Si tratta di un momento faro nella storia del Marocco, che vive il suo avrà ed i suoi effetti salubri estendersi bene al di là delle frontiere nazionali per irradiare fino ai confini dell'Africa.

Espressione di uno slancio popolare spontaneo, quest'episodio memorabile, segnato del sigillo del sacrificio e della fedeltà, furono una fonte d'ispirazione per i movimenti di liberazione in grande Magreb ed in Africa australe e boreale.

Quest'epopea gloriosa fu anche il catalizzatore di una presa di coscienza acuta e di una fede aumentata nella Comunità di destino che collega il Marocco al suo continente. Il legame fusionale prese, inizialmente, forma attraverso il combattimento comune che fu condotto per trovare la libertà e recuperare l'indipendenza. Si cristallizzò in seguito attorno alla costruzione degli stati africani indipendenti, la cui chiave di volta fu il rispetto della sovranità, l'unità nazionale e l'integrità territoriale dei paesi del continente.

Oggi, quest'opera interdipendente continua allo scopo di realizzare lo sviluppo comune ed il progresso condiviso ai quali aspirano tutti i popoli africani.

È, dunque, senza sorpresa che il Marocco, impregnato del simbolico e dei valori inerenti a questa rivoluzione gloriosa, adottò, fin dalla sua indipendenza, posizioni ferme al vantaggio dell'Africa, e prese iniziative concrete nel suo favore. Questa fibra africana si manifestò in particolare attraverso:

- La partecipazione, nel 1960, alla prima operazione di mantenimento della pace in Congo;

- La tuta, lo stesso anno, ad Tanger, della prima riunione della Commissione di sviluppo dell'Africa; e

- La creazione nuova, nell'ambito del governo del 1961, di un ministero per gli affari africani aventi il compito di sostenere i movimenti di liberazione.

Questi sforzi sinceri a favore dei popoli africani furono coronati nel 1961 dalla tuta della conferenza di Casablanca, che pose le prime basi per l'arrivo, nel 1963, della Organizzazione dell'unità africana.

Così, l'impegno del Marocco da difendere le cause e gli interessi dell'Africa non data un oggi. È piuttosto un orientamento immutabile che abbiamo ereditato i nostri antenati, e che continuiamo a consolidare con assicurazione ed orgoglio.

Caro popolo,

La scelta del Marocco di girarsi verso l'Africa non è stata il frutto di una decisione fortuita. Non è stato neppure dettato da calcoli congiunturali o calcoli transitori. È piuttosto l'impegno della nostra fedeltà a questa storia comune, e l'espressione di una fede sincera nella Comunità di destino che li raccoglie.
Questa scelta è anche la conclusione di una meditazione profonda e realistica, organizzata attorno ad una visione strategica inclusa a lungo termine, ed appoggiata ad un approccio graduale fondato sulla nozione di consenso.

Imperniata su una conoscenza aguzza della realtà africana, la nostra politica continentale è magistralmente illustrata attraverso più di cinquanta spostamenti effettuati nel corso del nostro regno in più di ventinove paesi, di cui quattordici sono stati visitati dall'ottobre scorso. Si articola anche attorno alla promozione degli interessi comuni con la predisposizione di partenariati interdipendenti vincitore-vincitore.

Quest'approccio concreto trova la sua migliore illustrazione nei megaprogetti di sviluppo che abbiamo lanciato, come il gasdotto atlantico Nigeria-Marocco, la costruzione di complessi di produzione di concime in Etiopia ed in Nigeria, la realizzazione di progetti di sviluppo umano destinati a migliorare le condizioni di vita delle popolazioni africane, come i servizi e gli impianti sanitari, gli stabilimenti di formazione professionale, i villaggi di pescatori.

Inoltre, questa politica è stata coronata dal rafforzamento dei nostri partenariati economici, il ritorno del Marocco all'Unione africana e l'Accordo di principio dato per l'adesione del nostro paese nella Comunità economica degli stati dell'Africa dell'Ovest.

La reintegrazione da parte del Marocco dell'istituzione continentale costituisce una svolta diplomatica principale nella politica estera del nostro paese.
È un franco successo per il nostro orientamento africano, soprattutto nei confronti degli ostacoli che alcuni hanno tentato di elaborare sul nostro cammino. È anche un riconoscimento solenne della credibilità di cui il Marocco usufruisce presso i nostri fratelli africani, ed una prova eloquente del posto privilegiato che gli riservano nei loro cuori.

In relazione con quest'evento storico, tengo ad esprimere nuovamente i miei ringraziamenti e la mia considerazione per tutti i paesi del continente che si sono tenuti ai nostri lati, ed anche per quelli che non hanno appoggiato la nostra domanda. Poiché sono persuaso che cambieranno posizione una volta che avranno misurato la sincerità dei nostri orientamenti.

Questo ritorno, per importante e decisivo che è, non è una fine in sé. Poiché l'Africa è sempre stata e rimarrà in testa delle nostre priorità. Ciò che importa, in definitiva, per noi, è di contribuire al suo aumento e servire il cittadino africano.

Chiunque trascura l'Africa o la sottovaluta con un disinteresse manifesto per le sue cause, o anche adotta una politica di subornazione per garantirsi delle posizioni favorevoli, non deve volerne a nessuno di altro soltanto a sé stesso.

In ciò che li riguarda, l'Africa rappresenta il futuro che comincia oggi.
Chiunque considera che il ritorno all'Unione africana è stato il solo ed unica motivazione dietro tutto ciò che abbiamo intrapreso fino ad oggi, mostri con ciò che non lo conosce realmente.

L'ora è all'azione. Ed il Marocco è interessato di proseguire gli sforzi che conduce all'interno del suo continente, da oltre quindici anni.
Occorre sottolineare qui che il ritorno del Marocco alla sua istituzione continentale non influirà sulle relazioni bilaterali solide che ha un colloquio con i paesi africani. E, in alcun modo, non avrà un'incidenza negativa sui progetti di sviluppo fin d'ora predisposto con questi paesi.

Infatti, questo ritorno è principalmente l'inizio di una nuova tappa che sarà segnata da un lavoro congiunto con tutti i paesi africani per dare corpo ad un vero partenariato interdipendente ed operare insieme all'aumento del nostro continente ed alla soddisfazione delle necessità dei cittadini africani.

Siamo impegnati attualmente a costruire un'Africa sicura di essa stessa, interdipendente, unita attorno a progetti concreti, aperta sul suo ambiente.

È sottoscrivendo a questa concezione integrata dell'Africa che il regno ha reso ufficiale la sua volontà di aderire alla Comunità economica stati dell'Africa dell'Ovest.

A tale riguardo, teniamo a ringraziare i dirigenti degli Stati membri di questa Comunità di avere dato il loro accordo di principio per l'adesione del Marocco a questa entità regionale, come membro a pieno titolo.

Essendo dato che quest'organizzazione costituisce un'estensione naturale dell'Unione africana, non fa alcun dubbio che l'adesione del Marocco a questi due insiemi contribuirà all'aumento economico del continente ed al suo sviluppo umano.

È una decisione politica storica, che segna una tappa chiave nel processo d'integrazione africana, concepita esclusivamente come la sintesi di tutte le integrazioni regionali. Questo è tanto più vero in quanto, in un contesto particolare di politica internazionale, i raggruppamenti regionali sono ormai attori influenti.

Facendo valere il suo statuto in questa Comunità, il regno del Marocco si preoccuperà di sedersi le basi di un'integrazione reale pensata per servire l'Africa e realizzare le aspettative dei suoi popoli che aspirano allo sviluppo e ad una vita degna condotta in un clima impressiona d'unità, di sicurezza e di stabilità.
Caro popolo,

Abbiamo scelto di adottare una politica di solidarietà in relazione al resto dei paesi africani predisponendo, con loro, partenariati equilibrati, sulla base del rispetto reciproco e nell'interesse ben compreso dei popoli africani.

Infatti, il Marocco non ha mai cercato di fare valere il denaro come valuta di cambio nelle sue relazioni con i suoi fratelli africani. Ha piuttosto fatto la scelta di mettere il suo "know-how" e la sua esperienza a loro disposizione, poiché siamo persuasi che la vera fonte di profitto per i popoli non è il denaro precario, ma la benzina imperitura della conoscenza.

E questi paesi lo sanno bene. Ecco perché sollecitano la cooperazione del Marocco ed il suo sostegno per sostenere i loro sforzi in numerosi domini, e non l'inverso.
Sono consapevole, infatti, della volontà che li anima di costruire con loro partenariati proficui, imperniati su investimenti e programmi rigorosamente definiti che associano i settori pubblici e privati nei paesi interessati.

Quanto a quelli che, benché al fatto della verità, si ingegnino tuttavia a diffondere numerose mistificazioni, in particolare che il Marocco spenderebbe somme considerevoli in Africa, anziché assegnarle ai Marocchini, è chiaro che non è l'interesse del paese che li guida.

In realtà, l'orientamento del Marocco verso l'Africa non cambierà nulla alle nostre posizioni e non sarà realizzato a scapito delle priorità nazionali. Al contrario, porterà una plusvalenza all'economia nazionale e contribuirà a rafforzare le relazioni del nostro paese con la sua profondità africana.

Del resto, questa scelta giudiziosa si è riflessa direttamente ed in modo positivo sulla questione della nostra integrità territoriale, come ne testimoniano le posizioni dei paesi sull'argomento e le decisioni dell'Unione africana là afferenti.

Questa nuova distribuzione ha avuto per effetto di rafforzare la dinamica che questa cartella conosce al livello delle Nazioni Unite.

Messo sotto il segno della fermezza e del rigore, il 2016 è stato anche l'anno dell'atto unito alla parola in base al modo le in cui sono state ricambiate manovre impegnate per minacciare i nostri diritti. Per il 2017, è l'anno della chiarezza per eccellenza e del ritorno ai principi ed ai termini riferentesi accolti per il regolamento di questo conflitto artificiale suscitato attorno alla marocanità del Sahara.

Quest'approccio fermo e chiaro ha permesso di rimettere il processo di regolamento dell'ONU sulla buona via e sbarrare la strada alle orme che cercano di deviarlo verso un orizzonte sconosciuto.

Quest'orientamento è stato ribadito nell'aprile scorso nella relazione del segretario generale delle Nazioni Unite ed attraverso le risoluzioni del consiglio di sicurezza. Oltre al rispetto dei riferimenti che inquadrano il processo di regolamento avviato e la valutazione positiva dell'iniziativa d'autonomia marocchina percepita come un quadro di negoziato valido, è stata data importanza allo stabilimento delle responsabilità giuridiche e politiche che spettano alla parte veramente implicata in questo conflitto regionale.

Orme allo stesso tempo con serenità e fermezza, la gestione proattiva della crisi di El-Guergarate hanno permesso, d'altra parte, di essere d'ostacolo ai tentativi destinati ad alterare la situazione che prevale in nostro Sahara, e di demistificare la chimera avuta un colloquio dai nemici del Marocco attorno supposti "a territori liberati".

Parallelamente, la proposta marocchina d'autonomia beneficia di un appoggio internazionale sostenuto, illustrato dal numero crescente di paese che ha ritirato il loro riconoscimento a quest'entità fantomatica, come pure dalla regolarizzazione del quadro giuridico che disciplina il partenariato economico tra il Marocco ed un buono numero di grandi potenze.

Caro popolo,

La rivoluzione del 20 agosto non è stata soltanto un evento rilevante nella storia del Marocco. Ha avuto anche conseguenze principali ed estensioni significative nelle sfere maghrébine ed africana.

Oggi, abbiamo molto bisogno di fare i nostri i valori di sacrificio, di fedeltà e di regalo di sé permanente per portare degnamente la torcia di questa rivoluzione rinnovata sulla scena nazionale e continentale.

È armato di questi principi e dotato di un senso spinto del lavoro collettivo che saremo in grado di raccogliere le sfide complesse che le assalite, di condurre a buona fine il processo di sviluppo globale, e consolidare la sicurezza e la stabilità che i popoli della regione auspicano.

A questo proposito, teniamo a salutare il lavoro serio e la mobilizzazione efficace della diplomazia marocchina che opera a difendere gli interessi superiori del Marocco, a consolidare la credibilità di cui usufruisce all'internazionale e ad estendere la sua irradiazione su scala regionale, continentale ed internazionale.
Caro popolo,

È con una viva emozione ed un ricordo profondo che mi ricordo, in quest'occasione, la memoria della mia famiglia durante il suo esilio a Madagascar, dove mi sono reso in visita l'anno scorso.

Nel corso di questo soggiorno, ho potuto misurare tutta l'affezione e la considerazione sincere che il popolo malgascio porta alla famiglia Alaouita. Mi sono ricollegato a memorie che commuovono ed ho preso la misura giusta delle relazioni umane cordiali tessute all'epoca tra la popolazione malgascia ed i membri della famiglia reale, nonostante le condizioni penose dell'esilio e della costrizione pesante di essere a mille miglia della madre patria.

Abbiamo anche un pensiero commosso e rispettoso per i martiri coraggiosi della patria, con in prima linea, il nostro venerato nonno, suo maestà il re Mohammed V, e nostro Augusto Padre, suo maestà il re Hassan II, che Dio abbia i loro cuori.

Wassalamou alaikoum warahmatoullahi wabarakatouh».

-Notizia  riguardo alla questione del Sahara occidentale/Corcas-
 

 

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