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giovedì 18 aprile 2024
 
 
 
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Discorsi reali

Il ritorno del Marocco nell'ambito dell'UA permetterà di difendere i suoi diritti legittimi, di contrastare le manovre degli avversari della sua integrità territoriale contrari alle basi adottate dall'ONU ed alle posizioni degli stati africani


Il consolidamento del processo democratico e sviluppante ed il rafforzamento della politica africana del Marocco contribuisce ad immunizzare l'unità nazionale e l'integrità territoriale del regno, ha affermato, domenica a Dakar, suo maestà Re Mohammed VI.
 
sei province del Sud "sono forti con l'attaccamento dei loro bambini alla loro marocanità ed al sistema politico del loro paese", ha fatto osservare suo maestà il re in un discorso pronunciato in occasione del 41esimo anniversario della marcia verde.
 
"Questo si riflette nella loro partecipazione massiccia alle diverse scadenze elettorali e la loro implicazione in qualsiasi libertà ed in qualsiasi responsabilità nella gestione dei loro affari locali", ha spiegato il sovrano, notando che le province del Sud sono ambiziose a causa del loro modello di sviluppo proprio e dei progetti che sono stati lanciati.
 
"Queste province possiedono anche tutte le potenzialità in termini di sicurezza, di stabilità e di infrastrutture, che le autorizzano a diventare un polo di sviluppo integrato e che agisce nel suo ambiente regionale e continentale, ed un asse per la cooperazione economica tra il Marocco e la sua profondità africana", ha sollevato suo maestà il re.

Ed il sovrano di concludere che "lo sviluppo e la stabilità delle nostre province del Sud sono un carico storico ed una responsabilità nazionale che tutti devono prendersi con devozione ed in uno spirito di collaborazione e di solidarietà".
 
Sotto il testo integrale del discorso reale:
 
"Elogio a Dio,
 
Saluti e preghiere sul profeta, la sua famiglia ed i suoi compagni.
 
Caro popolo,
 
Indirizzandomi a te oggi, in occasione del quarantunesimo anniversario della Marcia Verde, dalla città di Dakar, capitale della repubblica della sorella Senegal , so che affatto non sarai sorpreso da tale decisione.
 
Infatti, il Senegal fu fra gli stati che hanno partecipati a quest'epopea nazionale, ai lati di altri paesi africani ed arabi.
 
Questo paese che c'è così caro, è sempre stato alla testa dei difensori dell'integrità territoriale e degli interessi superiori del regno.
 
Più ancora, ha dimostrato, con gli atti e con la parola, a molte occasioni, che considera la questione del Sahara Marocchino come la sua causa nazionale propria.
 
I Marocchini non dimenticheranno la sua posizione interdipendente coraggiosa, in occasione dell'uscita del Marocco della Organizzazione dell'unità africana nel 1984. Infatti, l'ex presidente, Signor Abdou Diouf, aveva ritenuto che non si potesse concepire quest'organizzazione senza il Marocco.

La stessa presa di posizione era stata espressa all'epoca da molti stati africani, come la Guinea, il Gabon e l'ex-Zaire.
 
Ho anche scelto il Senegal nei confronti del posto particolare di quanto occupa in Africa, grazie al suo modello democratico storico, alla sua stabilità politica e sociale ed al suo dinamismo economico.
 
A ciò si aggiungono le relazioni di fraternità, di solidarietà e di Comunità di destino, che collegano, attraverso la storia, i popoli senegalesi e marocchini, come un solo popolo, uno rappresentando l'estensione naturale dell'altra, in una simbiosi singolare tra due paesi indipendenti rispettosi delle loro specificità reciproche.

Caro popolo,
 
Se mi sono rivolto a te, questo stesso giorno dell'anno scorso, a partire da Laayoune, al Sahara marocchino, sull'Africa, io mi rivolgo a te che mantiene dal cuore dell'Africa sul Sahara Marocchino.
 
Questo discorso, pronunciato da partire da questa terra accessibile, traduce tutto l'interesse che dimostriamo al nostro continente.
 
La politica africana del Marocco non si limiterà all'Africa occidentale e centrale. Faremo piuttosto in modo che abbia una portata continentale, e che include tutte le regioni dell'Africa.
 
È in questo quadro che abbiamo effettuato visite al Ruanda ed in Tanzania, nonostante il fatto che le relazioni con gli stati dell'Africa dell'Est non erano sufficienti, non per negligenza o per omissione, ma per ragioni oggettive come la lingua, la distanza geografica e le differenze di patrimonio storico.
 
Animate di una volontà condivisa con le direzioni forti di questi stati, abbiamo deciso di stampare una nuova dinamica alle relazioni economiche e politiche tra i nostri paesi, tenuto conto del peso politico che rappresenta questa regione e delle potenzialità economiche e dei vantaggi strategici di cui dispone.
 
Ho dunque giudicato bene, al termine di questo tondo nuovo, di dividere con te, caro popolo, i risultati di queste visite.
 
Gli inizi dell'apertura su questo spazio africano importante sono apparso con la visita che nostro fratello, sua eccellenza il presidente Paul Kagamé, Presidente della repubblica del Ruanda, ha effettuato in Marocco nel giugno scorso.
 
Inoltre, la nostra visita al Ruanda ha permesso di consolidare quest'orientamento, ponendo le basi di un partenariato promettente nei vari domini, e facendo di questo partenariato un asse fondamentale per lo sviluppo delle nostre relazioni con questa regione.

Quanto al nostro spostamento in Tanzania, traduce la ritiene che lui portiamo nei confronti del suo statuto regionale, della sua dimensione geografica e del suo peso demografico, come la nostra volontà di coordinamento con questo paese sulle questioni regionali ed internazionali.

Ho anche impegnato contatti con le autorità in repubblica dell'Etiopia, ed inizieremo - se Dio lo volesse una tappa nuova nelle nostre relazioni con essa.

Sarà, dunque, la prima tappa della seconda parte del nostro tondo in un certo numero di paesi africani subsahariani, sempre nel quadro del ritorno del Marocco a quest'istituzione continentale.

Caro popolo,

La reintegrazione da parte del Marocco dell'Unione africana non è una decisione tattica, non più che non ha obbedito a calcoli congiunturali. È piuttosto la conclusione logica di una riflessione approfondita.

E quando annunciamo il nostro ritorno, non chiediamo il permesso di nessuno di ottenere il nostro diritto legittimo.

In ogni caso, il Marocco è di ritorno per trovare il suo posto naturale. Dispone di una maggioranza schiacciante per occupare la sua sede nell'ambito della famiglia istituzionale africana.

il Marocco, che non si inserisce nella politica interna dei paesi, non più che segue una politica di divisione, ha bene speranza che tutte le parti reagiranno con tutta la saggezza necessaria ed in qualsiasi responsabilità a questa decisione, in modo da fare prevalere l'unità dell'Africa e l'interesse dei suoi popoli.

Infatti, questa decisione è l'incoronazione della nostra politica africana e dell'azione interdipendente che il Marocco adotta sul campo con numerosi paesi del continente per garantire la promozione dello sviluppo economico ed umano, al servizio del cittadino africano.

Oltre alla cooperazione bilaterale e con gli insiemi regionali, questo ritorno permetterà al nostro paese di implicarsi nelle strategie di sviluppo settoriale in Africa e di contribuirvi efficacemente arricchendole dell'esperienza singolare che il Marocco ha accumulato in numerosi settori.

Trattandosi delle questioni e delle problematiche principali, il ritorno del Marocco nell'ambito della sua famiglia istituzionale lo metterà in capacità di fare intendere la voce del continente nei forum internazionali.

Gli permetterà anche di proseguire e rafforzare il suo impegno per trovare soluzioni oggettive a queste problematiche, e che rispettano gli interessi e le specificità dei popoli africani.

A tale riguardo, abbiamo a cuore di continuare a contribuire al consolidamento della sicurezza e della stabilità nelle varie regioni che vivono situazioni di tensione e di guerra, e di operare alla composizione delle controversie con i mezzi pacifici.

Questo ritorno sarà, anche, l'occasione per il Marocco di rafforzare la sua implicazione negli sforzi continentali di lotta contro l'estremismo ed il terrorismo, che ipotecano il futuro dell'Africa.

D'altra parte, siamo impegnati a condividere la nostra esperienza singolare e riconosciuta universalmente con i nostri fratelli africani, che sia nel dominio della cooperazione securitaria o in materia di lotta contro l'estremismo.

Per quanto riguarda la problematica migratoria, il nostro paese proseguirà i suoi sforzi per rimediare alle cause reali di questo fenomeno, collegandolo allo sviluppo ed adottando un approccio umanitario ed interdipendente, proteggendo i diritti degli immigrati e che preserva la loro dignità.

Avendo coscienza che l'Africa è fra le regioni più interessate dai cambiamenti climatici, abbiamo ritenuto importante che la conferenza sul clima, di cui i lavori inizieranno questa settimana a Marrakech, sia una conferenza per l'Africa.

Inoltre, abbiamo chiamato alla tuta di un vertice africano, in margine a questa conferenza, in attesa di mettere a punto una visione comune per difendere le rivendicazioni del nostro continente, in particolare per quanto riguarda il finanziamento ed il trasferimento tecnologico.

Caro popolo,

Il ritorno del Marocco nell'ambito della sua famiglia istituzionale continentale non cambierà nulla nelle nostre posizioni immutabili che riguardano la marocanité di Sahara.

Ci permetterà piuttosto di difendere i nostri diritti legittimi e correggere le menzogne diffuse dagli avversari della nostra integrità territoriale, in particolare nell'ambito dell'organizzazione africana.

Ci occuperemo anche di contrastare le loro manovre che mirano ad implicare quest'organizzazione in decisioni contrarie alle basi adottate dalle Nazioni Unite per il regolamento di questo conflitto regionale artificiale, ed in contraddizione con le posizioni della maggioranza degli stati del continente.

Caro popolo,

La nostra politica in Africa, dio cioè affittato, ha dimostrato il suo successo iniziando a portare i suoi frutti, tanto al livello delle posizioni politiche sulla questione della nostra integrità territoriale che per quanto riguarda il rafforzamento della presenza economica del Marocco e lo sviluppo delle sue relazioni con i vari paesi del continente.

Infatti, oggi, il Marocco costituisce una potenza politica influente ed usufruisce di stima e di credibilità non soltanto presso i dirigenti dei paesi africani, ma anche agli occhi dei loro popoli.

Aspiriamo affinché il futuro politico del governo sia globale ed integrata riguardo all'Africa, e che questa vi sia percepita come un insieme.

Aspettiamo anche i ministri che annettono all'Africa lo stesso interesse che prestano alle loro missioni ed ai loro spostamenti nei paesi occidentali.

Il Marocco ha bisogno di un governo serio e responsabile. Tuttavia, la formazione del prossimo governo non deve essere un affare di aritmetico, dove si tratta di soddisfare i desideratas di partiti politici e costituire una maggioranza digitale, come se fosse questione di dividere un bottino elettorale.

Il governo, sono piuttosto un programma chiaro e delle priorità definite che riguardano le questioni interne ed esterne, con l'Africa in sommo grado. Un governo atto a livellare le difficoltà ereditate degli anni scorsi, che riguardano il rispetto degli impegni del Marocco riguardo ai suoi partner.

Il governo è una strutturazione efficace ed armoniosa che si adatta in programma ed alle priorità. È un insieme di competenze qualificate, con attribuzioni dipartimentali ben definite.

Farò, dunque, in modo che la formazione del prossimo governo sia realizzata conformemente a questi criteri e secondo una metodologia rigorosa. E non tollererò alcun tentativo di allontanarsene.

Infatti, i Marocchini attendono dal prossimo governo che sia all'altezza di questa tappa decisiva.

Caro popolo,

Siamo convinti che il consolidamento del processo democratico e développemental ed il rafforzamento della nostra politica africana contribuisca ad immunizzare l'unità nazionale e l'integrità territoriale del paese.

Infatti, le nostre province del Sud, dio cioè affittato, sono forti dall'attaccamento dei loro bambini alla loro marocanité ed al sistema politico del loro paese.

Questo si riflette nella loro partecipazione massiccia alle diverse scadenze elettorali e la loro implicazione in qualsiasi libertà ed in qualsiasi responsabilità nella gestione dei loro affari locali.

Sono ambiziose a causa del loro modello di sviluppo proprio e dei progetti che sono stati lanciati.

Queste province possiedono anche tutte le potenzialità in termini di sicurezza, di stabilità e di infrastrutture, che le autorizzano a diventare un polo di sviluppo integrato e che agisce nel suo ambiente regionale e continentale, ed un asse per la cooperazione economica tra il Marocco e la sua profondità africana.

Infatti, lo sviluppo e la stabilità delle nostre province del Sud sono un carico storico ed una responsabilità nazionale che tutti devono prendersi con devozione ed in uno spirito di collaborazione e di solidarietà.

In questa occasione, abbiamo un pensiero commosso e rispettoso per la memoria dell'artigiano del Marche Verte, nostro Auguste Père, suo maestà il re Hassan II, che Dio benedichi il suo cuore, e per quella dei martiri valorosi della patria.

Rendiamo anche omaggio alla mobilizzazione costante dei membri delle nostre forze eserciti reali, in tutte le loro componenti, sotto il nostro ordine, come pure alla loro devozione nella difesa dell'unità e della sovranità del paese e la preservazione della sua sicurezza e della sua stabilità.

Wassalamou alaykoum wa rahmatoullahi wa barakatouh".

-Notizia riguardo alla questione del Sahara occidentale/Corcas-

 

 

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