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giovedì 18 aprile 2024
 
 
 
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Discorsi reali

"Il nuovo modello di sviluppo della regione del Sahara mira a fare di questa regione un polo di riunione tra il Magreb e l'Africa subsahariana"

Sabato scorso, il forum internazionale Crans Montana (il 12 e il 14 marzo 2015) ha preso fine con un grande successo essendo caratterizzato da un forte messaggio di suo maestà il Re Mohammed VI e con la partecipazione di 800 personalità che provengono da 112 paesi.



Nella sua lettera al forum, suo maestà il re ha insistito sulla necessità della riunione tra il Magreb e l'Africa subsahariana, ritenendo che la città di Dakhla possa trasformarsi in un polo di riunione tra il Magreb arabo e l'Africa, dato che è messa al centro dell'esperienza marocchina di creare un modello di sviluppo nella regione del Sahara e supponendo che la città di Dakhla sia invitata a diventare il punto di riunione dei poli futuri africani economici, in attesa di solidificare la pace e la stabilità nella regione subsahariana.

D'altra parte, il forum di Crans Montana ha attribuito "il prezzo di Crans Montana" e delle medaglia d'oro all'onore degli attori nel campo della pace, la libertà e la democrazia nel mondo.

Il prezzo del 2015 è stato accordato a cinque personalità internazionali di alto livello, cioè:

- l'ex presidente dell'Estonia, il sig. Arnold Rotel,

- l'ex presidente del governo spagnolo, il sig. José Luis Rodriguez Zapatero (2004-2011)

- l'assistente del segretario generale delle Nazioni Unite, il sig. Philippe Dusset Blazy

il ministro francese dell'ambiente, dello sviluppo sostenibile e della pianificazione, il sig. John Luis Borlaut (2007-2010)

il presidente del Consiglio economico sociale ed ambientale in Senegal, la signora Aminata valle.

Di seguito il testo integrale del messaggio reale che ha letto il primo ministro, il sig. Abdelilah Benkirane:

"Elogio a dio, preghiera e ciao sul profeta, la sua famiglia ed i suoi lavoratori eccellenze, le signore e signori,

È con un reale piacere che ci rivolgiamo ai partecipanti a quest'edizione del Forum di Crans Montana dedicata all'Africa, e che riunisce, sotto il nostro alto patronato, personalità derivate da diversi orizzonti ed usufruendo di una notorietà internazionale innegabile.

 A tutti, porgiamo il benvenuto in Marocco, ed in particolare nella città di Dakhla, la perla del sud del regno.

Teniamo con a congratularseli per questa scelta giudiziosa specificamente alla luce della tematica centrale del vostro forum.

Infatti, il nuovo modello di sviluppo della regione del Sahara adottato dal regno ambisce di fare di questa regione un hub tra il Magreb e l'Africa subsahariana.

In questo senso, la città di Dakhla è destinata ad avere una posizione centrale in futuro hub economica africano che sarà dedicato al servizio della pace e della stabilità nella regione subsahariana.

Questo nuovo modello di sviluppo procede di una visione politica ambiziosa al favore di una nuova generazione di riforme istituzionali basate sulla regionalizzazione avanzata.

 Infatti, il regno ambisce di mettere in valore le specificità locali dei suoi territori, promuovere la buona gestione locale e sviluppare, al livello delle regioni, politiche pubbliche garanti dell'efficacia dell'intervento dello Stato e del suo partenariato con gli enti territoriali.

In questo contesto, la città di Dakhla è dedicata a diventare una piattaforma di scambi multiformi tra l'Atlantico, il Magreb e Sahel. Inoltre, la presenza di partecipanti di qualsiasi bordo e di diversi orizzonti (stati, società civili, soggetti economici…), come l'importanza delle tematiche che saranno abbordate, le consolida in queste scelte strategiche per un continente africano interdipendente e rivolto risolutamente verso il futuro.

Rendete così omaggio all'azione che conduciamo con perseveranza a favore del nostro continente.
 Infatti, il Marocco non cessa di operare a favore di un'Africa moderna, audaca, che intraprende ed aperta, un'Africa fiera della sua identità, forte del suo patrimonio culturale e capace di oltrepassare le ideologie superate.

 E per questo che teniamo, oggi, a rendere un vibrant omaggio al sig. Jean Paul Carteron che ha saputo mettere a profitto la sua esperienza ricca ed eclettica per fungere da cause nobili attraverso il dialogo e la divisione.

La scelta, logica e ragionata, dell'eminente istituzione che rappresenta, per la terra del Sahara Marocchino sarà senza dubbio un fattore di successo e di successo.

Eccellenze, signore e signori,

Il tema della cooperazione Sud-Sud e lo sviluppo dell'Africa che avete scelto per i vostri lavori è di una grande pertinenza e di un'attualità notevole. Riflette certamente la nostra ambizione comune di mettere l'Africa al centro delle grandi preoccupazioni geopolitiche mondiali.

 A questo proposito, i concetti della cooperazione Sud-Sud devono integrare la nuova distribuzione del 21e secolo ed adattarsi in funzione delle tendenze pesanti indotte dalla globalizzazione sotto i suoi aspetti multipli.

Nello stesso ordine di idee, abbiamo costantemente perorato a favore di una cooperazione efficiente ed interdipendente, che tira il migliore partito delle opportunità offerte dalla cooperazione triangolare, tanto a livello regionale che con i paesi del Nord.

Ovviamente, quest'azione deve essere condotta in uno spirito di rispetto reciproca, d'equilibrio e di presa in considerazione degli interessi dei vari partner.

Il regno del Marocco, che ha fatto cooperazione Sud-Sud uno dei pilastri della sua politica estera, sviluppa, con lo slancio d'apertura necessaria, partenariati molto così proficui con i suoi partner europei, nord-americani ed asiatici.

 È precisamente questo modello partenariale, a carattere multidimensionale e mobilitando molti attori, che ci spetta promuovere con perseveranza, a favore di uno sviluppo aumentato dell'Africa.

Il nostro continente è quello che ha pagato l'omaggio più pesante alla colonizzazione ed alla guerra fredda, e continua purtroppo, ancora oggi, a subire le ripercussioni.

In Africa, le frontiere ereditate della colonizzazione sono ancora e spesso la fonte principale di tensioni e di conflitti, ci appartiene, noi africani, di innovare per fare spazi aperti che favoriscono le riunioni e gli scambi proficui tra le società africane.

 L'Africa è anche un continente attraversato da linee di rottura economiche, politiche e culturali che generano crisi multiformi, mentre la pluralità e la diversità delle sue ricchezze ardue umane e naturali dovrebbero, al contrario, costituire il migliore catalizzatore per l'integrazione regionale e le complementarità tra i suoi spazi, per eliminare le ripercussioni del frazionamento il cui continente è stato oggetto durante il periodo coloniale, e che hanno favorito le tensioni politiche ed etniche.

È anche un continente confrontato ad una precarietà securitaria crescente ed inquietante. Nuovi pericoli sopranazionali, come il terrorismo, il crimine organizzato, il traffico degli stupefacenti, la tratta degli umani e l'estremismo religioso, si sono sviluppati in modo allarmante in molte regioni africane.

Altrettante sfide principali che richiedono risposte sopranazionali e le mettono dinanzi all'esigenza di una riflessione collettiva concertata sulla problematica securitaria.

Ma, ragione di speranza consolidando le nostre ambizioni e le nostre intenzioni comuni, l'Africa è il continente che dispone oggi di più vantaggi multidimensionali per incarnare il futuro del mondo.

• Il continente africano è quello la cui economia ha il più cresciuto dal 2000, e di cui il commercio con il resto del mondo ha aumentato de plus del 200% nel corso dello stesso periodo.

• Il nostro continente conterà quasi 2 miliardi di abitanti all'orizzonte 2050 e dovrà mettere a profitto questo potenziale arduo demografico, particolarmente la gioventù, per consolidare il suo posto nell'economia mondiale.

• È il continente che dispone del più grande potenziale di ricchezze naturali che occorre valorizzare e di sfruttare a vantaggio dello sviluppo umano duraturo delle sue popolazioni.

• È il continente nel quale la democrazia e la buona gestione si costruiscono e si rafforzano ogni giorno maggiormente.

È ciò che ci permette di concludere che l'Africa si trova oggi tra una fase cerniera della sua storia, e che ha bisogno della predisposizione di strategie, strumenti e meccanismi innovatori per consolidare la sua marcia verso il progresso.

 Occorrerebbe a questo scopo che l'Africa si affranchi definitivamente dei gioghi ereditati il suo passato coloniale e si rivolge risolutamente verso il suo futuro, facendo maggiormente fiducia a essa stessa ed alle sue capacità.

• L'Africa ha bisogno di elaborare e sostenere partenariati vincitore-vincitore.

• L'Africa ha bisogno di favorire la sua parte nella catena internazionale della creazione del valore.

• L'Africa ha bisogno di fare progredire l'integrazione economica regionale e di costruire spazi comuni di prosperità che permettono la libera circolazione dei beni e delle persone.

• L'Africa ha bisogno di investire in maniera massiccia nella sua infrastruttura e migliorare le condizioni di vita dei suoi cittadini.

• L'Africa ha così grande bisogno d'energia per condurre a buona fine i suoi sforzi di sviluppo.

Per ciò, dispone di potenzialità considerevoli in materia di energie rinnovabili, che occorre mobilitare per realizzare il suo sviluppo sostenibile.

A questo proposito, l'idea di un progetto dedicato allo sviluppo delle energie rinnovabili in Africa tira la sua pertinenza delle opportunità ricche che l'Africa atlantica offre nel dominio delle energie eolico e solare.

Tutto così giudiziosa è la necessità di mobilitare le leve della cooperazione interafricaine.

La storia li insegna che l'interdipendenza economica, politica e sociale è una condizione essenziale per l'emergenza. È per questo che il Marocco è cosciente che uno sviluppo in isole è dedicato al fallimento.

Eccellenze, signore e signori,

Il Marocco trasforma l'Africa in una delle priorità strategiche della sua politica estera. Questa scelta attinge le sue basi nell'appartenenza geografica del Marocco al continente e nella sua storia millenaria che ha profondamente lavorato la sua identità e la sua cultura africane.

Così il regno è molto naturalmente consolidato nella sua vocazione africana come polo di stabilità, di sviluppo regionale e d'irradiazione culturale e civilisationnel.

La nostra volontà di rafforzare la cooperazione con i paesi africani fratelli sono notevolmente illustrati dalle visite successive che abbiamo effettuato in molti paesi del continente, e che hanno permesso la realizzazione di progetti concreti e la conclusione di accordi multipli di cooperazione che toccano molti domini.

Il regno del Marocco, che ha sempre respinto la logica "dell'afro-pessimismo", raccomanda e difende un'azione interdipendente, determinata e volontaristica per l'emergenza "della nuova Africa". Questa, la chiameremo sempre di tutti i nostri desideri e mobiliteremo risolutamente i nostri sforzi per giungervi.

La politica africana del Marocco si sostiene così su un passo globale, integrato ed incluso che mira a promuovere la pace e la stabilità, favorire lo sviluppo umano duraturo e preservare l'identità culturale e spiritosa delle popolazioni, nel rispetto dei valori universali dei diritti umani.

L'originalità di questa politica risiede anche nel fatto che non è più l'appannaggio esclusivo del governo o degli attori istituzionali. Al contrario, è sempre più assunta ed assunzione a carico dagli operatori economici privati, ed integra gli attori della società civile.

 A questo proposito, l'azione del Marocco mira a sostenere i paesi africani fratelli negli sforzi acconsentiti per costruire economie solide, mediante il trasferimento dei "know-how" "Saper-come" , la formazione delle risorse umane, l'investimento nei settori chiave dell'economia e la mutualizzazione delle risorse.

D'altra parte, nei confronti dell'importanza dei sottoinsiemi regionali, il Marocco non cessa di chiamare a favore del rilancio dell'Unione del Magreb arabo che celebra quest'anno il suo 26e anniversario.

 Il regno svolge anche un ruolo molto attivo, come membro del CEN-SAD (Comunità degli stati sahelo-sahariani), di cui il prossimo vertice avrà luogo sul suolo marocchino, e prosegue il suo ravvicinamento proficuo con molte altre organizzazioni regionali dell'Africa dell'Ovest e dell'Africa centrale.

Eccellenze, signore e signori,

Ci rallegriamo delle iniziative del vostro forum che mirano a promuovere la cooperazione tra i paesi africani della facciata atlantica.

 A questo proposito, la creazione, in occasione di questa riunione, del club dell'Africa atlantica procede di una volontà condivisa di sostenere lo sviluppo e l'integrazione regionale del continente africano e favorire la sua apertura sulla sua facciata atlantica.

Infatti, per molto tempo, questa dimensione importante dell'azione panafricana è stata trascurata, mentre, lungi dall'essere un ostacolo, l'Atlantico costituisce un fattore favorevole allo sviluppo ed una passerella per l'apertura, l'interazione e l'integrazione tra i diversi paesi africani rivieraschi.

Altra iniziativa da salutare, la creazione del forum della donna africana che permetterà ai partecipanti di disporre di uno spazio di dibattito e di scambi.

E anche un'occasione propizia per perorare a favore di un esercizio pieno ed intero da parte delle donne africane dei loro diritti, ed indurrli a contribuire attivamente agli sforzi di sviluppo dei loro paesi rispettivi.

 Poiché il nostro continente ha bisogno di mettere in comune tutte le sue energie e federare tutte le sue forze per raggiungere gli obiettivi auspicati.

 A questo proposito, abbiamo costantemente attribuito un'importanza capitale alla promozione della condizione della donna, sostenendo la sua partecipazione ai diversi domini politici, economici, sociali e culturali. In questo contesto, operiamo alla realizzazione della parità tra le cittadine ed i cittadini, dedicata dalla costituzione del regno.

Eccellenze, signore e signori,

Per concludere, rendiamo omaggio al forum di Crans Montana ed al suo Presidente, il sig. Jean-Paul Carteron, che hanno dedicato la tematica delle loro basi annuali all'Africa ed agli Africani. Con se li congratuliamo per l'azione costante ed assidua che conducono da oltre tre decenni a favore del ravvicinamento e della coesistenza tra le culture e le civilizzazioni.

 Il forum di Crans Montana troverà costantemente presso il regno del Marocco l'appoggio necessario per conferire alla sua azione ancora più irradiazione, al servizio delle cause giuste della pace e dello sviluppo. Salutiamo anche Isesco e suo Direttore generale, sua eccellenza dott. Abdulaziz Othman Altwaijri, per il loro contributo attivo all'organizzazione di quest'importante manifestazione e per i loro sforzi lodevoli per garantire le condizioni del suo successo.

 Desideriamo pieno successo ai vostri lavori e vi rinnoviamo i nostri desideri di un soggiorno piacevole nel vostro secondo paese, il Marocco.

Wassalamou alaikoum warahmatoullahi wabarkatouh."

- Notizia riguardo alla questione del Sahara Occidentale/Corcas –
 

 

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