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mercoledì 24 aprile 2024
 
 
 
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Discorsi reali

SM Re Mohammed VI, soltanto Dio Lo assiste, ha chiamato lunedì le altre parti ad afferrare l'opportunità storica offerta dall'iniziativa d'autonomia presentata dal Marocco " per impegnarsi in negoziati di fondo sotto l'egida del segretario generale e del suo inviato personale, ai quali ribadiamo la nostra volontà sincera di cooperazione".



In un discorso alla 65esimm sessione dell'Assemblea generale dell'ONU, e di cui lettura è stata data dal primo ministro, il sig. Abbas El Fassi, SM il re ha ricordato che il Marocco ha sottoposto nel 2007, alle Nazioni Unite un'iniziativa d'autonomia in attesa di regolare definitivamente la vertenza artificialmente avere un colloquio attorno al recupero dal Marocco delle sue province del Sud.

La presentazione di quest'iniziativa, ha aggiunto il sovrano, emana di una convinzione profonda ed ancorata e di una volontà sincera di risanare le relazioni nella nostra regione del Magreb.
" Quest'iniziativa audaca ed innovativa ha beneficiato del sostegno della Comunità internazionale e del Consiglio di sicurezza che, a varie riprese, hanno qualificato gli sforzi che la sottendono di serietà e credibili.

 Hanno anche salutato il contributo attivo del Marocco, per facilitare la risoluzione di questa vertenza che ipoteca l'integrazione maghrébine ed ha ostacolato la prosperità dei cinque popoli magrebini" , ha sottolineato SM il re.

Il sovrano ha segnalato che " la necessità di liberare la nostra regione di questa vertenza che piomba la nostra azione comune, si fa sentire sempre più duramente ed al quotidiano nella regione, ma anche fra i nostri partner strategici.

 Diventa, sempre più, imperiosa, in base alle sfide multiple che le sfidano con insistenza, particolarmente nel settore di Securità, e ciò, tanto per quanto riguarda lo spazio sahelo-sahariano, soltanto per quanto riguarda la sua dimensione atlantica" , ha proseguito SM il re.

Testo integrale del discorso di SM il re alla 65esima Sessione dell'Assemblea generale dell'ONU

New York – Ecco il testo integrale del discorso indirizzato da SM Re Mohammed VI, che Dio Lo Assiste, alla 65esima Sessione dell'Assemblea generale dell'ONU, e di cui lettura è stata data lunedì dal primo ministro il sig. Abbas Fassi:

 " Elogio a Dio.

 Preghiera e saluto sul profeta, la sua famiglia ed i suoi compagni.
Maestà, Altezze ed Eccellenze.


 Signor Presidente dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite.

 Signor le Segretario generale.

Permettemi di rallegrarmi calorosamente, signor Presidente, per la vostra elezione alla presidenza dei lavori del 65esima Sessione dell'Assemblea generale dell'ONU.
Vorrei anche esprimere tutta la nostra valutazione degli sforzi fatti dal vostro predecessore, dott. Ali Triki che ha opera instancabilmente dare una nuova dinamica ai lavori della nostra assemblea.

 Indirizzo i miei vivi ringraziamenti a sua eccellenza il segretario generale per la sua azione instancabile a favore del ruolo della nostra organizzazione.

 Signor Presidente.

 Consideriamo questa sessione che ha luogo un decennio intero dopo la tuta del vertice del millennio, nel 2000, come un'occasione propizia per adottare una visione consensuale destinata a guidare la nostra azione collettiva nei prossimi anni, e ribadire il nostro attaccamento ai tre aspetti fondamentali di questa visione: Sicurezza e stabilità, sviluppo e prosperità, promozione dei diritti dell'Uomo e della dignità umana. Queste tre priorità continuano a costituire la base del nuovo ordine del giorno internazionale.

Inoltre, quest'importante riunione costituisce un'occasione adatta per ribadire la nostra volontà di riempire gli impegni derivati da queste priorità, come pure il nostro impegno a favore del rafforzamento della cooperazione internazionale e della messa in atto di una base solida per la costruzione di un mondo sicuro ed interdipendente.

 Profondamente convinto dell'importanza dell'ONU e del posto particolare cheoccupa, come quadro dell'universalità e della legittimità internazionale, il Marocco sisforzasi costantemente di portare un sostegno concreto alla nostra organizzazione, pur vegliando a spargere i valori ed i principi checomprende ed a contribuire alla concretizzazione degli obiettivi che prosegue.
Più ancora, il nostro paese si è attaccato a mette in adeguatezza perfetta le sue priorità nazionali con l'ordine del giorno internazionale.

Signor presidente.

Nel settore del mantenimento della pace che è la ragione di essere storico delle Nazioni Unite, la nostra organizzazione assume un ruolo il salubre per l'insieme dell'umanità.
Della cima di questa tribuna, il Marocco chiama la Comunità internazionale ad investirsi fortemente negli sforzi che riguardano il regolamento delle vertenze aperte o latenti che infettano le relazioni tra stati vicini ed ostacolano la loro integrazione indispensabile economica, soprattutto nel continente africano.

 É con questa convinzione profondamente ancorata ed una volontà sincera di risanare le relazioni nella nostra regione del Magreb, che abbiamo sottoposto, nel 2007, alle Nazioni Unite un'iniziativa d'autonomia in attesa di regolare definitivamente la vertenza artificialmente avere un colloquio attorno al recupero dal Marocco delle sue province del Sud.

Quest'iniziativa audaca ed innovativa ha beneficiato del sostegno della Comunità internazionale e del Consiglio di sicurezza che, a varie riprese, hanno qualificato gli sforzi che la sottendono di serietà e credibili. Hanno anche salutato il contributo attivo del Marocco, per facilitare la risoluzione di questa vertenza che ipoteca l'integrazione maghrébine ed ha ostacolato la prosperità dei cinque popoli magrebini.
 
In questo contesto, il Marocco chiama le altre parti a cogliere questa occasione storica per impegnarsi in negoziati di fondo sotto l'egida del segretario generale e del suo inviato personale, ai quali ribadiamo la nostra volontà sincera di cooperazione.

 La necessità di liberare la nostra regione di questa vertenza che piomba la nostra azione comune, si fa sentire sempre più duramente ed al quotidiano nella regione, ma anche fra i nostri partner strategici. Diventa, sempre più, imperiosa, in base alle sfide multiple che le sfidano con insistenza, particolarmente nel settore di Sicurezza, e questo, tanto per quanto riguarda lo spazio sahelo-sahariano, soltanto per quanto riguarda la sua dimensione atlantica.

Signor presidente.

L'instaurazione della pace al Vicino-Oriente non dipende dall'impossibile. La persistenza del conflitto non è neppure un destino. La sola via da seguire per il regolamento di questo conflitto è quella della soluzione di due stati che vivono di finaco uno all’altro nella pace e la sicurezza.

La Comunità internazionale, dunque, è destinata a sostenere il processo di negoziati diretti che è in corso sotto gli auspici lodevoli dell'Amministrazione americana, e che costituisce un'occasione propizia per operare seriamente a favore di un regolamento definitivo, conformemente alla legalità internazionale ed alle risoluzioni pertinenti delle Nazioni Unite, e sulla base di un referenziale preciso, di un ordine del giorno esauriente, di un calendario determinato e di un orizzonte temporale definito.

Essendo il Marocco destinatario nel processo di pace, siamo coscienti che il negoziato chiede non soltanto la precisazione di uno Stato palestinese che esercita la sua piena sovranità, con Al-Qods Al-Charif come capitale, e le questioni spinose collegandovi, ma anche la necessità di evitare le azioni unilaterali e di stabilire la colonizzazione, soprattutto a Al-Qods Al-Charif.
 
Nella nostra qualità di Presidente del Comitato Al-Qods, noi non abbiamo avuto di tregua di attirare l'attenzione delle Nazioni Unite e della Comunità internazionale sulla sensibilità della questione di Al Qods e dell'impresa di giudaizzazione che vi è condotta, e che altera le specificità di questa città incoronata. Al Qods deve ridiventare un simbolo di coesistenza armoniosa delle religioni monoteiste, una città di pace e di coabitazione dei due popoli palestinese ed israeliano.

Signor presidente.
 
Appena due giorni fa, abbiamo fatto il bilancio del grado di conseguimento degli obiettivi del millennio. La constatazione è stata chiaramente stabilita che la congiunzione delle crisi e l'impatto dei cambiamenti climatici ha avuto per conseguenza di ritardare per molti paesi in via di sviluppo, particolarmente nel nostro continente africano, la realizzazione della maggior parte di quest'obiettivi.

Con una popolazione de più di 900 milioni di persone, e delle risorse naturali che gli permettono digarantire la sua autosufficienza, l'Africa potrebbe bene diventare un continente di crescita.
Nonostante questo potenziale, l'Africa rimane resa marginale rispetto ai flussi d'investimenti esteri diretti nel mondo, tendenza che si è accentuato con la crisi economica e finanziaria mondiale.
In questo contesto, il Marocco propone l'organizzazione, per l'Assemblea generale delle Nazioni Unite, di un dialogo di alto livello sull investimento in Africa.
 
D'altra parte, l'ampiezza delle sfide generate dalla mondializzazione esige da parte della Comunità internazionale riforme significative urgenti dell'architettura attuale della gestione economica mondiale, così che una mobilizzazione aumentata per gettare le basi di un nuovo ordine ambientale mondiale giusto, equo ed operativo, che permette di salvaguardare il nostro pianeta per le generazioni presenti e future.

Signor presidente.

 Il regno del Marocco ha fatto protezione e della promozione dei diritti dell'Uomo una scelta irreversibile conformemente ad una strategia globale basata su un approccio partecipe che mira a mette in valore l'elemento umano ed a promuovere la sua dignità, nel quadro di un modello societario democratico e propizio allo sviluppo.

Di conseguenza, il Marocco ha lanciato vasti cantieri e grandi riforme, ed ha realizzato delle proiezioni notorie in materia d'allargamento dello spazio delle libertà individuali e collettive, come pure di salvaguardia della dignità umana e dei diritti dei suoi cittadini, in particolare le donne, i bambini e le categorie sociali aventi bisogni specifici.

Sul piano internazionale, l'impegno risolto del regno del Marocco, dalla creazione del Consiglio dei diritti dell'Uomo e la messa in atto dei suoi meccanismi, si conferma, oggi, con la scelta portata, nel marzo 2010, sul Marocco per essere CO-facilitatore del processo di revisione, al livello dell'Assemblea generale, di quest'istituzione chiave del dispositivo onusiano incaricato dei diritti dell'Uomo, revisione che deve iscriversi nel quadro di una visione rinnovata, che mette i diritti dell'uomo nel cuore della dinamica di sviluppo umano e duraturo.
 
Il Marocco non sparmierà nessuno sforzo per la conclusione di quest'esercizio e l'emergenza di una visione convergente e responsabile attorno ai valori autentici dei diritti dell'Uomo, lontano da qualsiasi retorica ed al riparo di ogni instrumentalizzazione tendanciosa delle intenzioni nobili che comprendono.

Signore e signori.

Il mondo ha ancora cammino a percorrere perché gli stati ed i loro popoli apprendano a vivere nella diversità, ed a fare una fonte di ricchezza spiritosa, culturale e civilisationnelle. Il dialogo tra le civilizzazioni è non soltanto necessario, ma è ormai prioritario.

È fondamentale che le Nazioni Unite diventano il vettore privilegiato di una cultura della pace, della tolleranza e della comprensione reciproca ed il catalizzatore di una nuova forma di cooperazione interdipendente ed impegnata per il benessere ed il progresso della Comunità umana e per il quietudine e la dignità di tutti gli uomini, dove che si trovano.

Vi ringrazio della vostra attenzione.

Wasalamou alaikoum wa rahamatoullahi barakatouh".

 

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