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lunedì 14 ottobre 2024
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Discorso fondatore
SM le Roi Mohammed VI recevant les membres du Corcas
SM il Re Mohammed VI
ricezione dei membri dei Corcas

Discourso del SM il Re -
(Laâyoune, 25/03/06)

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Lode a Dio

Pace e saluto sul Profeta,

La sua famiglia ed i Suoi compagni

Caro popolo,
Nostri fedeli sudditi, abitanti delle nostre care province del Sud, per Noi è un motivo di fierezza di riunirci di nuovo, coi figli di queste contrade così preziose della nostra cara patria. 

Ci rallegriamo di questo incontro con tanto ardore procedendo oggi, nella città autentica di Laâyoune, alla nomina dei membri del Consiglio Reale Consultivo per gli Affari del Sahara. 

Con quest’atto, posiamo una pietra che consideriamo fondamentale per edificare la cultura della concertazione e permettere così ai nostri concittadini di portare, tramite proposte concrete e pratiche, il loro contributo in tutto ciò che riguarda tutte le questioni relative alla nostra integrità territoriale ed allo sviluppo economico, sociale e culturale delle province del Sud, così care al Nostro cuore. 

Partendo dall'esperienza del Consiglio, nella sua prima configurazione, abbiamo deciso di imprimere la dinamica necessaria al vostro Consiglio, nella sua nuova composizione. 

Tramite le competenze che gli abbiamo conferito ed il posto privilegiato che gli abbiamo riservato, potrà contribuire, a lato dei poteri pubblici e delle istituzioni elette, a difendere la marocchinità del Sahara e farsi eco delle ispirazioni legittime dei Nostri cari cittadini. 

Sforzandoci affinché il Consiglio possa avvalersi della credibilità, dell'efficacia e della rappresentatività necessarie, abbiamo vegliato affinché sia costituito dai notabili delle tribù e dai rappresentanti eletti, rinomati per il loro patriottismo sincero e la pertinenza del loro giudizio. 

Abbiamo ugualmente tenuto a che il Consiglio sia aperto agli attori della società civile e alle forze vive della nazione, pronte a produrre e dare il loro meglio, particolarmente le donne ed i giovani, che beneficiano della Nostra alta sollecitudine. 

Ci aspettiamo dal Consiglio, in tutte le sue componenti, che s’impegni collettivamente in un'azione concertata ed integrata di natura tale da proteggere le esperienze realizzate dal nostro paese nel consolidamento della nostra unità nazionale e della nostra integrità territoriale. 

Ci appelliamo, a questo riguardo, al governo ed a tutte le autorità e le istituzioni interessate, affinché portino la loro cooperazione alla vostra istanza, in modo che possa portare a termine in modo ottimale le missioni che le sono attribuite. 

Vogliamo che vi prodighiate a fare del vostro Consiglio un'istituzione efficiente di sviluppo nelle province del Sud, un organo efficace di mobilitazione e d’inquadramento dei cittadini, ed una forza propositiva che esprima il genio dei valorosi bambini del Sahara. 

Allo stesso modo vi esortiamo a proporre tutte le iniziative atte a garantire il ritorno e l'integrazione dei nostri cittadini sequestrati nei campi di Tindouf alla loro patria clemente e misericordiosa, la quale garantisce loro la dignità e la libertà necessarie per contribuire al proseguimento dell'edificazione di un Marocco forte dalla sua unità e dalla sua democrazia. 

Nello stesso contesto, ci appelliamo a voi, tenuto riguardo delle virtù di patriottismo e di fedeltà alle costanti ed ai valori sacri del Regno, affinché siate i migliori interpreti dei vostri fratelli per esprimere le loro posizioni presso le organizzazioni e le altre istanze internazionali, affinché si ponga in evidenza la giustezza della causa della nostra integrità territoriale. 

È vostro dovere, ugualmente, mettere in rilievo le realizzazioni e le riforme compiute dal nostro paese sulla via dello sviluppo umano sostenibile e del progresso democratico. 

Caro popolo, la Nostra prima causa nazionale ha conosciuto nuovi sviluppi al livello internazionale da quando è stata confermata presso Nazioni Unite l'impossibilità di applicare il piano di risoluzione dell’ONU, e che ha fatto emergere, in compenso, la necessità di una soluzione politica negoziata ed accettata da tutte le parti. 

Sottoscrivendo quest’orientamento che beneficia, del resto, dell'appoggio della comunità internazionale e dell'organizzazione delle Nazioni Unite, il nostro paese non ha smesso di manifestare la sua disposizione ad operare per trovare una soluzione politica che garantisca agli abitanti della regione la possibilità di gestire i loro affari regionali, nel quadro della sovranità nazionale e dell'integrità territoriale inalienabili del nostro paese. 

Questa soluzione costituirebbe una risoluzione giusta della controversia artificiosa nella regione, ed un contributo all'edificazione di un Maghreb arabo dove regnino la cooperazione e la prosperità, e di uno spazio regionale dove dominino la pace e la stabilità. 

Questo passo va anche nella direzione degli sforzi che spieghiamo risolutamente, dal Nostro accesso al Trono dei Nostri venerati Antenati, per instaurare una buona gestione, fondata sull'allargamento dello spazio di partecipazione alla gestione degli affari locali, e sull’emergenza di nuove elite capaci di assumere delle responsabilità, così come per mobilitare i mezzi giuridici e le risorse materiali necessarie affinché gli obiettivi precitati possano concretizzarsi, al servizio del cittadino, della sua dignità e dell'interesse generale. 

Perseverando sulla via che abbiamo scelto di concertazione con le forze vive della nazione e conformemente alla Nostra volontà di approfondire la pratica democratica che vogliamo irreversibile, abbiamo annunciato, nel Nostro discorso in occasione del trentesimo anniversario della gloriosa Marcia Verde, la Nostra decisione di procedere a delle larghe consultazioni coi partiti politici così come coi figli della regione interessata, vertenti sulla proposta che il nostro paese conta di presentare a proposito dell'autonomia delle nostre province del Sud, come soluzione definitiva al conflitto artificioso creato da ogni parte intorno alla marocchinità del nostro Sahara. 

A questo riguardo, se delle importanti tappe sono state superate nelle consultazioni con i partiti politici, chiamiamo oggi i Nostri fedeli sudditi, i figli delle Province del Sud, ad impegnare una riflessione serena ed approfondita, e vedere come essi concepiscono il progetto di autonomia nel quadro della sovranità del Regno, della sua unità nazionale e della sua integrità territoriale. 

Siamo certi che questa doppia consultazione democratica, ai livelli nazionali e locali, a proposito di una questione vitale per il popolo marocchino, intervenendo in un clima di mobilitazione unanime, è di natura tale da condurre, a termine, allo sboccio di una concezione nazionale coerente e realista di un'autonomia che garantisca a tutti gli abitanti del Sahara la possibilità di gestire i loro affari regionali, nell’ambito della democrazia e della supremazia della legge. 

Siate sicuri che Ci troverete, in quanto Primo Servitore del Regno, Garante dell'unità e della sovranità della nazione, particolarmente attenti ai vostri pareri e suggerimenti, e veglianti a che siano riunite tutte le condizioni ed i mezzi affinché possiate portare a termine per il meglio la vostra missione. 

Imploriamo l’Altissimo di incoronare i vostri sforzi col successo e di guidarvi sulla retta via, al servizio degli interessi superiori della nostra cara patria. 

Per concludere, teniamo a salutare ed esaltare le Nostre Forze Armate, nell'occorrenza l'Esercito e la Gendarmeria Reale, così come la Sicurezza Nazionale, le Forze Ausiliari e l'insieme delle autorità locali che hanno dato prova di coraggio, di tenacia e di mobilitazione costante sotto il Comando supremo della Nostra Maestà, per la difesa dell'integrità della patria, della sua sicurezza e della sua stabilità. 

A questo riguardo, riaffermiamo che Noi, non cederemo un solo pollice, né un grano di sabbia, del nostro caro Sahara. Tale è la più bella espressione della nostra fedeltà al patto di reciproco vassallaggio tra il Trono ed il Popolo, ed al Giuramento eterno della gloriosa Marcia Verde. 

Wassalamou alaikoum warahmatoullahi wa barakatouh".

  
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