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venerdì 29 marzo 2024
 
 
 
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Notizie importanti

"Il Sahara, che è sempre stato una terra marocchina, è una parte integrante del regno del Marocco", ha affermato i due esperti argentini specialisti in relazioni internazionali, Adalberto Carlos Agozino e Daniel Romero, considerando che la proposta d'autonomia, definita soluzione realistica e generosa, è la sola uscita capace di fare girare la pagina di un conflitto artificiale che dura da oltre quattro decenni.



I due esperti, che erano gli ospiti mercoledì sera a Buenos Aires della nuova riunione periodica del polo dell'agenzia Magreb arabo stampa (MAP) in Sudamerica messa sotto il tema "la proposta d'autonomia, una soluzione definitiva al conflitto artificiale attorno al Sahara Marocchino", ha affermato che il Sahara, sul modello delle altre regioni del Marocco, è una parte integrante del territorio del regno, che non è mai stato un territorio senza padrone (terra nullius), ma è sempre stato una terra marocchina.

In questo senso, il sig. Agozino, ricercatore in scienze politiche all'Université “John F. Kennedy„ di Buenos Aires, ha ritenuto che la proposta d'autonomia "sia generosa, realistica e rappresenti una buona iniziativa realizzabile che può contribuire ad una soluzione basata in basi giuridiche e logiche né a vincitore, né superato", notando che "qualsiasi domanda al di fuori di questo quadro e sopra questo limite massimo è soltanto pretesa pura inaffidabile".

E l'autore del libro "Geopolítica del Sahara-Sahel" (Géopolitique del Sahara-Sahel, 2013) di aggiungere che l'iniziativa d'autonomia permetterà ai sahrawi di gestire i loro affari attraverso istituzioni elette nel quadro della sovranità marocchina, notando che l'iniziativa è seria e credibile conformemente al diritto internazionale.

Secondo il parere dell'accademico argentino, il mondo diventa, al giorno d'oggi, più realistico e logico e non dipende più da ideologie obsolete, che ricordano in questo contesto la serie di ritiri di numerosi paesi del loro riconoscimento dell'entità marionetta e che sottolineano soltanto il separatismo rappresenta una minaccia per la pace mondiale e che i paesi del mondo non possono mettere nel pericolo la loro integrità territoriale e permettere la creazione di micro stati che sarebbero una preda facile per i terroristi.

In occasione di questa riunione, segnata dalla presenza di una pleiade di accademici, di ricercatori e di professionisti dei media, il sig. Agozino ha elaborato una descrizione storica di questo conflitto regionale creato di qualsiasi parte dall'Algeria, dal recupero da parte del Marocco del suo Sahara delle mani dei colonizzatori spagnoli in seguito alla gloriosa Marcia Verde e le manovre con le quali Algeri non ha cessato di contrastare l'integrità territoriale del regno.

Dopo avere sottolineato che Sahara era storicamente una terra marocchina, come ne testimoniano i legami di fedeltà tra i sultani del Marocco e le tribù sahrawi, l'esperto argentino ha ribadito che il conflitto attorno al Sahara non sarebbe mai esistito senza i rapporti d'affari di Algeri che lo ha creato "e che deve oggi adottare una politica di buon vicinato con il Marocco e cessare di sostenere Polisario, che è in realtà un'organizzazione terroristica che ha condotto durante più di un decennio delle operazioni di natura terroristica".

Da parte sua, l'esperto argentino, Daniel Romero, che occupa il posto di direttore dell'agenzia d'informazione argentina indipendente "totale news", ha dichiarato che di fronte all'iniziativa marocchina d'autonomia avanzata, i separatisti del Polisario sono sempre ostaggi di ideologie e di discorsi superati tagliandosi dietro gli slogan "dell'autodeterminazione" o la minaccia di un ritorno alle armi, in un rifiuto totale per il fatto che l'autonomia proposta dal Marocco da dieci anni, e che la Comunità internazionale abbia qualificato come seria e credibile, è una forma d'autodeterminazione.

E di aggiungere che la tesi separatista non convince più nessuno al giorno d'oggi e che di anno in anno l'onda di ritiro dei riconoscimenti continua in America latina o in Africa ed in altre parti del mondo, deplorando che Polisario ha fatto campi di Tindouf una grande prigione dove sequestra persone in condizioni inumane contrattando la loro confusione e gonfiando le cifre della suddetta popolazione per beneficiare degli aiuti umanitari internazionali che sono sistematicamente deviati.

L'esperto argentino ha messo l'accento sul fatto che grande parte degli aiuti non raggiunge la sua destinazione e la finita commercializzata al mercato nero per comperare beni immobili in Spagna in nome di dirigenti del Polisario, che ricordano in questo contesto le conclusioni della relazione dell'Ufficio europeo di lotta antifrode (OLAF) che confermano la deviazione sistematica degli aiuti umanitari internazionali destinati ai sequestrati dei campi di Tinduf.

A tale riguardo, ha spiegato che numerose organizzazioni hanno compreso in seguito alla divulgazione delle pratiche fraudolente del Polisario da parte di OLAF che l'aiuto umanitario non raggiungeva la sua vera destinazione, che le spinge così a sospendere quest'aiuti, notando che il Polisario ed i suoi mentori fanno durare questo conflitto per continuare ad arricchirsi a scapito dei sequestrati.

E di concludere che solo l'autonomia metterebbe fine alle violazioni dei diritti dell'uomo nei campi di Tinduf in cui i prigionieri sono morti di fame ed in cui le forme più ovvie di schiavitù sono praticate, in particolare contro le donne ed i bambini, pur affermando che la Comunità internazionale è destinata a mettere un termine a quest'atrocità commesse dal Polisario.

Il polo Sudamerica della MAP, la cui sede si trova a Buenos Aires, opera ad organizzare riunioni periodiche in presenza di mass media locali ed internazionali, con personalità di varie fatture, per mettere in luce argomenti di attualità ed altri che interessano le relazioni tra il Marocco e l'America latina.


- Notizia riguardo alla questione del Sahara Occidentale/Corcas-

 

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