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giovedì 2 maggio 2024
 
 
 
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L'Unione europea ha ribadito, nella sua relazione 2023, l'impatto socioeconomico positivo dell'accordo agricolo con il Marocco e il pieno beneficio delle disposizioni di tale accordo per la popolazione delle province meridionali del regno.


La pubblicazione di questa relazione annuale, a cura dei servizi della Commissione europea e del Servizio europeo per l'azione esterna (SEAE), arriva all'indomani della battuta d'arresto inflitta dall'avvocato generale alla Corte di giustizia dell'UE, che ha privato il Polisario di ogni rappresentatività e ha riaffermato la rilevanza dell'accordo agricolo tra Rabat e Bruxelles.

Il rapporto, che si inserisce nell'ambito dell'attuazione dell'accordo in forma di scambio di lettere, che modifica i Protocolli 1 e 4 dell'Accordo di Associazione Marocco-UE, entrato in vigore il 19 luglio 2019, comunemente noto come "Accordo Agricolo", continua, come negli anni precedenti, il suo tono positivo, dettagliando punto per punto i molteplici aspetti dei benefici che questo accordo apporta alla popolazione delle province meridionali del Regno.

Doppiamente pertinente, la relazione riflette, da un lato, la qualità del partenariato tra il Marocco e l'Unione europea e testimonia l'attuazione soddisfacente dell'accordo agricolo, in particolare grazie agli strumenti esistenti per il dialogo e lo scambio di informazioni tra le due parti. E d'altra parte, e per la quinta volta consecutiva, decostruisce la propaganda alimentata dall'Algeria e dai separatisti nel tentativo di mettere in discussione la legalità degli accordi tra il Marocco e l'UE.

Con dati a sostegno, il documento conferma l'impatto positivo di questo accordo sullo sviluppo socioeconomico delle regioni del Sahara marocchino, in termini di crescita economica, produzione ed esportazione di prodotti agricoli e della pesca, creazione di posti di lavoro e investimenti.

Infatti, nel 2022, 203.000 tonnellate di prodotti originari delle province meridionali del regno sono state esportate nell'UE contro le circa 100.000 tonnellate prima dell'applicazione dell'accordo. Il valore delle esportazioni dalle province meridionali verso l'UE è stato pari a 590 milioni di euro (6,410 miliardi di MAD).

L'impatto sull'occupazione è altrettanto evidente. Il numero di posti di lavoro è in aumento rispetto al 2021: nel 2022 si stima che l'accordo avrebbe creato più di 49.000 posti di lavoro diretti nelle province meridionali (+7.000 rispetto al 2021), che rappresentano poco più del 18% della popolazione attiva del territorio.

L'esecutivo dell'UE e il SEAE sottolineano inoltre gli importanti progetti infrastrutturali in fase di realizzazione, in particolare nei settori della desalinizzazione dell'acqua di mare e delle energie rinnovabili, nonché l'impatto delle misure messe in campo in termini di investimenti, miglioramento delle condizioni di lavoro, integrazione socioeconomica, forte sostegno ai giovani e sviluppo delle infrastrutture.

Esaminano inoltre gli effetti dell'accordo sulle risorse naturali, rilevando che il Marocco ha compiuto importanti passi avanti nella lotta contro lo stress idrico, investendo centinaia di milioni di euro nello sviluppo di progetti di impianti di desalinizzazione dell'acqua, alimentati da fonti di energia rinnovabili.

Grazie al loro effetto moltiplicatore a diversi livelli, questi investimenti, sottolineano, dovrebbero contribuire allo sviluppo economico dei territori e aumentarne l'attrattività per gli investitori locali e internazionali, consentendo al contempo lo sviluppo di nuove attività industriali che potrebbero beneficiare dell'accordo.

Nel complesso, il rapporto di trenta pagine evidenzia i notevoli progressi compiuti dal Marocco per lo sviluppo socio-economico delle sue Province meridionali, nel quadro del "Programma di sviluppo 2016-2021", avviato da Suo Maestà il Re Mohammed VI, attraverso l'attuazione di progetti socio-economici su larga scala e varie politiche pubbliche messe in atto in queste regioni.

Con il suo tono e i dati dettagliati forniti, la relazione riflette l'attuazione soddisfacente dell'accordo e conferma il continuo sviluppo degli scambi tra le due parti, grazie al meccanismo tariffario di cui beneficiano i prodotti marocchini, destinati all'esportazione verso l'UE, provenienti dalle dodici regioni marocchine.

Il rapporto evidenzia i significativi risultati ottenuti dal Marocco nella protezione dei diritti umani a livello nazionale e il suo ruolo guida a livello multilaterale, evidenziando la sua elezione alla presidenza del Consiglio dei diritti umani.

Ricorda la qualità del dialogo tra il Marocco e l'UE nel quadro delle strutture di dialogo dell'accordo di associazione e l'importante ruolo svolto dalle commissioni regionali per i diritti umani a Dakhla e Laayoune, ribadito nell'ultima risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.

I servizi dell'UE hanno potuto procedere a uno scambio di opinioni con vari attori economici e rappresentanti della società civile, comprese le organizzazioni non governative attive nel settore dei diritti umani in tali regioni, che hanno sottolineato l'importanza fondamentale dell'accordo, la sua attuazione soddisfacente e il suo impatto positivo sullo sviluppo socioeconomico delle regioni del Sahara marocchino.

Per quanto riguarda la questione nazionale, la relazione approva l'insistente richiesta del Consiglio di sicurezza di registrare le popolazioni rapite a Tinduf, in Algeria, e l'importanza di adottare tutte le misure necessarie a tal fine. Ribadisce il fermo sostegno dell'UE all'inviato personale del Segretario generale delle Nazioni Unite, Staffan De Mistura, e al processo delle Nazioni Unite, pur rimanendo pronto a contribuire al rafforzamento della cooperazione regionale.

Con questa relazione, che suona come un rifiuto dell'Algeria, l'Unione europea attesta il suo impegno a garantire la continuità delle relazioni commerciali con il Marocco e illustra, ancora una volta, l'impegno delle Istituzioni europee per la stabilità e lo sviluppo del partenariato economico globale, strategico e di lunga data con il Marocco.



-Notizia riguardo alla questione del sahara occidentale/Corcas-

 

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