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mercoledì 24 aprile 2024
 
 
 
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L’ambasciatore rappresentante permanente del Marocco presso le Nazioni Unite, Omar Hilale, ha allertato il Segretario generale dell’ONU e il Consiglio di sicurezza in merito alle massicce e sistematiche violazioni dei diritti dell’uomo e del diritto umanitario internazionale nei campi di Tinduf in Algeria.


"La rinuncia da parte del Polisario al cessate il fuoco, il 13 novembre 2020, è stata accompagnata da un grave deterioramento di una situazione dei diritti umani già precaria, caratterizzata da un’esacerbazione della repressione della popolazione sequestrata nei campi di Tinduf e dalla diffusione di un discorso di incitamento all’odio e alla violenza da parte dei dirigenti del " "polisario", ha deplorato Hilale in una lettera indirizzata al Segretario generale dell'ONU Antonio Guterres e ai 15 membri del Consiglio di sicurezza.

In tale contesto, l’ambasciatore Hilale ha enumerato le manifestazioni delle gravissime violazioni dei diritti dell’uomo nei campi di Tinduf, in particolare "il moltiplicarsi delle manifestazioni oratorie che incitano la popolazione dei campi all’assassinio degli oppositori della direzione del Polisario e delle popolazioni saharawi unioniste nelle città del sud del Marocco, il rafforzamento dello Stato di assedio imposto dall’esercito algerino intorno ai campi di Tinduf e lo spiegamento di elementi dei servizi di sicurezza algerini all’interno di tali campi".

Ha inoltre richiamato l’attenzione sul "divieto di lasciare i campi di Tinduf, anche per indagare sulle loro mandrie in pascolo nel deserto, la convocazione dei blogger per esortarli ad astenersi da qualsiasi pubblicazione critica nei confronti della direzione del Polisario e a limitarsi a trasmettere il discorso e i comunicati menzogneri dei dirigenti separatisti, pena il rischio di essere perseguiti e la mobilitazione di combattenti che operano nella zona Saharawi e il loro insediamento nei campi di Tinduf, da cui hanno lanciato appelli ai loro affiliati appartenenti a diversi gruppi armati da combattere presso le milizie del Polisario".

L’onorevole Hilale ha inoltre denunciato l’opposizione dell’Algeria alla registrazione e al censimento delle popolazioni sequestrate nei campi di Tinduf, che costituisce una violazione evidente del diritto umanitario internazionale, il continuo sviamento degli aiuti umanitari destinati alle popolazioni dei campi di Tinduf e la militarizzazione di tali campi.

Inoltre, ha individuato le molteplici e gravissime violazioni alle quali le popolazioni sequestrate nei campi di Tinduf sono soggette quotidianamente, tra cui detenzioni arbitrarie, torture, sparizioni forzate e violazioni dei diritti alla vita, all’istruzione e alla libertà di opinione, di espressione, di manifestazione e di movimento, nonché la pratica della schiavitù.

A questo proposito, l’ambasciatore del Marocco ha precisato che "le dimissioni da parte dell’Algeria delle sue responsabilità statali su una parte del suo territorio e la loro delega, contrariamente alle norme più elementari del diritto internazionale, a un gruppo armato separatista, il Polisario, creano l’assenza di un quadro giuridico definito che disciplini i diritti e gli obblighi delle persone che si trovano in questa parte del territorio algerino e il suo corollario, l’impunità più totale per le massicce violazioni dei loro diritti e delle loro libertà fondamentali".

"Questa situazione eccezionale è inaccettabile e viola il diritto internazionale. "Non ci può essere una delega di sovranità, e quindi di responsabilità, da parte di uno Stato, sul suo territorio, a un attore non statale armato", ha sottolineato Hilale.

Inoltre, il diplomatico marocchino ha condannato il ricorso da parte del Polisario all’arruolamento obbligatorio dei bambini nei campi di Tinduf e il loro invio in centri d’istruzione militare nel nord dell’Algeria, sottolineando che "questa pratica orribile e condannabile costituisce una delle peggiori violazioni dei diritti dell’uomo, in quanto priva questi bambini, di età compresa tra i 12 e i 13 anni, e meno, del loro l’innocenza e i loro diritti elementari, in particolare all’istruzione e alla vita familiare".

A sostegno di queste affermazioni, Hilale ha trasmesso al Segretario generale e ai membri del Consiglio foto e video che testimoniano la crescente e preoccupante portata di questo fenomeno nei campi di Tinduf.

Infine, l’ambasciatore Hilale ha sottolineato che "l’Algeria, paese che ospita i campi di Tinduf, si assume la piena responsabilità della sorte di questi bambini e di tutte le violazioni dei diritti dell’uomo e del diritto umanitario che si svolgono sul suo territorio e per le quali deve rendere conto, al pari del Polisario, dinanzi alla Comunità internazionale".





-Notizia riguardo alla question del Sahara occidentale/Corcas-

 

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