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mercoledì 24 aprile 2024
 
 
 
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Martedì la Camera dei consiglieri ha approvato all'unanimità, in seduta plenaria, due progetti di legge volti a stabilire la competenza giuridica del Regno sull'insieme del suo settore marittimo.



Si tratta del progetto di legge 37.17 che modifica e integra il Dahir recante legge 1.73.211 del 26 Moharrem 1393 (2 marzo 1973) che fissa i limiti delle acque territoriali, nonché del progetto di legge 38.17 che modifica e integra la legge 1.81 che istituisce una zona economica esclusiva.

In tale occasione il ministro degli esteri, della cooperazione africana e dei marocchini residenti all'estero, Nasser Bourita, ha sottolineato che entrambi i testi rivestono un'importanza particolare nel contesto dell'aggiornamento dell'arsenale giuridico nazionale relativo agli spazi marittimi del Regno.

Ha inoltre sottolineato che l'elaborazione dei due progetti è stata preceduta da tre considerazioni: la prima è l’attuazione della visione reale in materia, rilevando che la procedura legislativa ad essa correlata interviene in seguito al discorso reale pronunciato in occasione dell’anniversario della Marcia Verde, in cui il Sovrano ha insistito sulla necessità di assimilare la configurazione dell’insieme dello spazio territoriale del Regno.

Nella sua presentazione dei due progetti, l'onorevole Bourita ha sottolineato che le direttive Reali "ci interpellano in particolare per adeguare l'arsenale giuridico nazionale che disciplina gli spazi marittimi alla piena sovranità del Marocco su tutto il suo territorio e le sue acque territoriali, ma anche aeree, in linea con l'approccio di chiarezza e di audacia voluto da SM il Re Mohammed VI".

La seconda motivazione è quella di colmare il vuoto legislativo in materia di spazi marittimi e di adattarlo alla piena sovranità del Marocco su tutto il suo territorio e acque territoriali, sapendo che i testi che disciplinano questo settore risalgono al 1973 e al 1981, ha sottolineato il ministro, notando a questo proposito la necessità di armonizzare la legislazione nazionale con la convenzione dell'ONU sul diritto del mare (19 82).

Ha spiegato che le leggi in corso di aggiornamento sono il fondamento stesso del decreto n. 311.75.2 del 1975, che fissa le linee di chiusura delle bacche sulle coste marocchine, che a sua volta è stato oggetto di revisione.

La terza considerazione, ha proseguito il ministro, riguarda l’adeguamento delle legislazioni nazionali a taluni impegni e scadenze internazionali relativi al settore marittimo, citando a questo proposito l’armonizzazione con la convenzione dell’ONU sul diritto del mare del 1982 e l’abrogazione di talune disposizioni che sono state trascurate, come il principio della linea mediana.

Ha poi sottolineato che tale aggiornamento giuridico permetterà al Marocco di beneficiare di tutti i diritti della Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare, con una definizione più precisa delle zone marittime soggette alla sovranità e ai diritti sovrani del Marocco. Di conseguenza, la Convenzione conferisce al Regno il diritto di definire quattro zone marine, ossia le acque territoriali, la zona adiacente, la zona economica e la piattaforma continentale.

L'aggiornamento dell'arsenale legislativo nazionale relativo agli spazi marittimi consente al Marocco di far valere i propri diritti legittimi, ma costituisce anche un "momento politico e giuridico particolare" nel processo di instaurazione della sovranità giuridica del Regno su tutti i suoi spazi marittimi, ha sottolineato il ministro, sottolineando che è un'occasione per riaffermare le posizioni costanti del Regno su basi ben definite.

Si tratta di far prevalere il fatto che la delimitazione del settore marittimo nazionale resta una questione interna e un atto di sovranità per eccellenza, ha spiegato, notando nel contempo che tale approccio resta una questione internazionale che potrebbe essere oggetto di negoziati con gli Stati vicini.

"Pur respingendo qualsiasi fatto compiuto unilateralmente in materia di delimitazione delle frontiere marittime esterne, il Marocco afferma in piena responsabilità e trasparenza che non intende affatto creare un fatto compiuto che possa pregiudicare i diritti legittimi di uno Stato vicino", ha detto il ministro, sottolineando a questo proposito che "la Spagna non è solo un paese vicino, ma è anche un partner strategico con il quale abbiamo forti relazioni politiche, economiche e storiche, impronta di uno spirito di cooperazione, di rispetto reciproco, di dialogo costruttivo e di partenariato attivo e di buoni rapporti di vicinato".

Ha inoltre assicurato che è nell'ambito di questa dimensione giuridica, tecnica e geopolitica che si inserisce l'elaborazione dei due progetti di legge, destinati a creare un quadro legislativo in grado di favorire un arsenale moderno, integrato e chiaro, che comprenda l'insieme dei territori marittimi di sovranità nazionale e i diritti sovrani del Regno, sia nel Mediterraneo che nell'Oceano Atlantico, senza eccezioni.

Il Marocco garantirà i suoi diritti, rispetterà i suoi impegni, resterà aperto sulle posizioni nazionali dei paesi vicini amici e i loro diritti legittimi, così come sarà disposto a un dialogo costruttivo che porti a compromessi globali ed equi, sulla base del reciproco interesse.


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