Intervenendo in questa occasione, il vicepresidente della regione di Laâyoune Sakia El Hamra e membro della delegazione degli eletti marocchini al Comitato del 24, Sig. Mhamed Abba ha tenuto a sottolineare "reale" la situazione economica e sociale al Sahara marocchino, che fa osservare che i progressi raggiunti si iscrivono nel quadro del Programma di sviluppo delle province del Sud (PDPS), lanciato da suo maestà il re Mohammed VI, per il periodo 2015-2021.

Questo nuovo programma proattivo presta un'attenzione particolare alla partecipazione delle popolazioni locali per rispondere ad una delle questioni fondamentali, cioè il diritto di vivere nella prosperità e la pace sociale, ha fatto osservare il Sig. Abba dinanzi ai membri della Commissione, precisando che questo programma consiste nella realizzazione de plus di 700 progetti di un bilancio globale di 8 miliardi di dollari.

Ha anche affermato che la constatazione di progressi economici e sociali ed il bilancio delle realizzazioni nella regione del Sahara, nel quadro della regionalizzazione avanzata, favoriscono il successo del piano d'autonomia, sottoposto dal regno del Marocco alle Nazioni Unite dal 2007.

I progressi nell'esecuzione dei progetti programmati mostrante un tasso elevato nella realizzazione degli obiettivi da raggiungere, e questa grazie in particolare all'investimento finanziario importante, nel senso che l'importo dei progetti presi avvio totalizza più di 4,5 miliardi di dollari, di cui più di 3 miliardi di dollari finanziariamente già impegnato, ha sottolineato il vicepresidente della regione di Laâyoune Sakia El Hamra.

"I progressi che conosce la regione del Sahara marocchino sono irreversibili e duraturi", hanno detto, garantendo che "lo sviluppo sociale ed economico in corso porta beneficio in gran parte alla popolazione locale. Questo sviluppo mira ad ancorare la regione del Sahara come piattaforma di scambi economici e promette di fare di questa regione un asse di collegamento intra-africano ed oltre".

Per il Sig. Abba questi progetti mirano, anche, "a preparare il terreno per il ritorno alla madre patria, il Marocco, del Sahrawi fratelli e sorelle". "Il loro ritorno è atteso e sarà realizzato nella dignità e nel rispetto dei loro diritti, quello di una vita rispettabile di democrazia, di prosperità e d'emancipazione sociale ed economico", ha garantito.

Da parte sua, il vice presidente del Consiglio regionale di Dakhla-Oued Eddahab, e membro della delegazione degli eletti marocchini al Comitato del 24, la signora Ghalla Bahiya, ha rilevato che gli abitanti dell'Sahara marocchino sono impegnati nei vari aspetti della vita locale e si liberano come deve dei loro doveri e responsabilità di gestione degli affari della loro regione ed il suo sviluppo nel quadro dell'esercizio pieno ed intero dei loro diritti civili, politici, economici e culturali in qualsiasi libertà.

Come il vice presidente del Consiglio regionale di Dakhla-Oued Eddahab, -t-elle ha proseguito, "posso soltanto essere fiero della mia partecipazione diretta, alla stregua del resto degli eletti della regione, alla gestione quotidiana degli affari locali della popolazione, alla loro testa la concretizzazione dell'uno dei più grandi progetti di sviluppo consacrato alle province del Sud.

E di esprimere, a questo proposito, tutto il suo orgoglio del riconoscimento internazionale degli importanti risultati concretizzati al Sahara marocchino, come confermati dal segretario generale dell'ONU, nelle sue ultime relazioni, in particolare quello dell'aprile 2019.

-Notizia riguardo alla questione del Sahara occidentale/Corcas-