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venerdì 29 marzo 2024
 
 
 
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"Undici procedure speciali dell'ONU hanno visitato il Marocco, tra cui le sue città sahariane di Dakhla e di Laayoune ed hanno avuto un accesso libero e totale a tutti i partecipanti, compresa società civile"


L'Algeria non ha nascosto, giovedì, la sua amarezza, la sua frustrazione e la sua delusione di fronte all'assenza di qualsiasi riferimento nella relazione dell'alto commissario ai diritti dell'uomo supposti ad inadempimenti ai diritti umani al Sahara marocchino.
 
In perdita di sostegni e di credibilità in seno al Consiglio, la sua pretese dichiarazione congiunta è stata sostenuta soltanto da un gruppo ristretto di paesi senza impatto al livello del Consiglio dei diritti dell'uomo, come la Namibia e lo Zimbabwe il cui registro interno dei diritti dell'uomo dovrebbe indurrli a dare prova di modestia ed ispirarsi all'esperienza marocchina pioniera in questo campo.
 
Persistendo nella sua schizofrenia, l'Algeria, che pretende non di essere implicata nella cartella di Sahara marocchina, ha condotto una vera campagna di propaganda e dei passi politici anti-marocchini a Ginevra, anche inquadrando i separatisti ed i detrattori del regno e sostenendo la loro partecipazione e le loro attività anti-marocchine.

In reazione ai rapporti d'affari algerini, l'ambasciatore del regno, Mohamed Aujjar, ha fatto una dichiarazione in nome di 21 paesi nella quale ha messo davanti l'impegno fermo di Rabat a favore della promozione e della tutela effettiva dei diritti dell'uomo su tutto il territorio nazionale.
 
"Undici procedure speciali dell'ONU hanno visitato il Marocco, tra cui le sue città sahariane di Dakhla e di Laayoune dove hanno avuto un accesso libero e totale a tutti i partecipanti, anche ai rappresentanti della società civile locale", hanno ricordato.

Il regno, ha proseguito, ha accolto nel 2015 una missione tecnica dell'alto commissariato ai diritti dell'uomo, che riveste un carattere strettamente bilaterale e considera il rafforzamento delle capacità d'azione delle istituzioni nazionali.
 
Ha fatto osservare che l'alto commissariato ha apprezzato il buon svolgimento di questa missione tecnica che gli ha permesso di aversi un colloquio con diversi interlocutori a Rabat, Laayoune e Dakhla. Ha anche salutato il sostegno che gli è stato portato dal Consiglio nazionale dei diritti dell'uomo (CNDU), attraverso le sue due commissioni regionali. A sua volta, il consiglio di sicurezza non ha trascurato di esprimere, nella sua ultima risoluzione, la sua soddisfazione della realizzazione di questa missione tecnica.

La questione del Sahara, ha ancora richiamato il sig. Aujjar, è una vertenza politica gestita a New York dove l'organo esecutivo dell'ONU fa sforzi per facilitare la conclusione ad una soluzione politica, negoziata e reciprocamente accettabile.
 
“Il Marocco prosegue il suo processo di rafforzamento del suo quadro nazionale di promozione e di tutela effettiva dei diritti dell'uomo, anche al Sahara", ha spiegato.
 
Le condizioni economiche e socioculturali non cessano di migliorarsi per favorire un pieno godimento dei diritti dell'uomo da parte degli abitanti del Sahara dove progetti che strutturano sono stati lanciati.
 
L'adesione e la partecipazione della popolazione locale a questi progetti di sviluppo, come la loro partecipazione massiccia a tutte le scadenze elettorali nazionali, come fu il caso in particolare in occasione delle ultime elezioni legislative dell'ottobre 2016, è la migliore prova del suo attaccamento all'unità ed all'integrità territoriale del paese, ha indicato l'ambasciatore.
 


- Notizia riguardo alla questione del Sahara Occidentale/Corcas-

 

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