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giovedì 25 aprile 2024
 
 
 
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"Queste donne sono private dei loro diritti all'espressione, alla libera circolazione ed alla salute, in un territorio sprovvisto delle condizioni di vita degna ed obbligate a separarsi dei loro bambini deportati"

La confederazione generale del lavoro (CGT) della Colombia, il più grande sindacato del paese, ha lanciato “una chiamata urgente per la liberazione delle donne sahrawi sequestrate nei campi di Tinduf, vittime di violazioni quotidiane inaccettabili e sistematiche dei loro diritti fondamentali".


In un comunicato pubblicato sul suo sito web in occasione del giorno internazionale della donna, i CGT della Colombia hanno chiamato "ad un intervento internazionale e dell'ONU immediato per evitare che duri il deterioramento della situazione dei diritti dell'uomo nei campi di Tinduf (sud dell'Algeria), dove le donne soffrono per una situazione umanitaria precaria a causa di abusi sessuali e di procreazione forzata".

"Queste donne sono private dei loro diritti più elementari come il diritto all'espressione, alla libera circolazione ed alla salute, come sono sottoposte a pratiche schiavisti in un territorio sprovvisto delle condizioni minime per una vita degna ed obbligate a separarsi dei loro bambini deportati verso paesi lontani", deplora il comunicato.

La confederazione generale del lavoro della Colombia richiama anche l'attenzione sulla situazione allarmante delle donne nei campi di Tinduf, che sono sottoposte a gravi violazioni, precisando che nonostante le chiamate ripetute dell'alto commissariato delle Nazioni Unite ai profughi (ACNUR) e del segretariato generale delle Nazioni Unite, il numero di persone trattenute in questi campi rimane sconosciuto.

Secondo i CGT colombiana, l'assenza del censimento della popolazione sequestrata, ha fatto che Polisario si dedica alla deviazione degli aiuti umanitari destinati a questi campi, come confermato dalle relazioni dell'ACNUR, del Programma alimentare mondiale (PAM), dell'Ufficio europeo antifrode (OLAF) e dell'Unione europea, a scapito delle donne e dei bambini, i colpiti dalla povertà estrema che imperversa in questi campi.

Questa situazione, informa il comunicato, è stata denunciata a molte occasioni dagli organi delle Nazioni Unite in particolare al Consiglio dei diritti dell'uomo, o anche alla quarta Commissione dell'assemblea generale dell'ONU, come pure con numerose ONG ed associazioni umanitarie attraverso il mondo.

Dinanzi a questa situazione allarmante che dura da quattro decenni, le CGT esortano il segretario generale delle Nazioni Unite e la Comunità internazionale ad intervenire per porre fine alle gravi violazioni dei diritti dell'uomo perpetrate nei campi di Tinduf, aggiungono la stessa fonte, che chiama "le parti interessate a trovare una soluzione politica e definitiva alla vertenza regionale al Sahara, e ciò, nel quadro della sovranità del regno del Marocco e conformemente alla proposta marocchina d'autonomia, qualificato di seria e credibile da parte della Comunità internazionale".


- Notizia riguardo alla questione del Sahara Occidentale/Corcas-

 

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