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sabato 20 aprile 2024
 
 
 
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La Papua Nuova Guinea ha accolto con favore il crescente sostegno internazionale al piano d'autonomia presentato dal Marocco per risolvere la disputa regionale sul Sahara marocchino.


"È infatti bello notare il crescente sostegno internazionale a questa credibile proposta di compromesso e siamo incoraggiati da tale sostegno che aiuterà tutte le parti interessate in questa controversia a trovare una soluzione duratura e pacifica" a questo conflitto regionale, ha sottolineato il vice Rappresentante permanente della Papua Nuova Guinea, Fred Serufa, in occasione del seminario regionale del Comitato dei 24 (C24) per i Caraibi che si tiene a Castries a Santa Lucia.

Per la Papua Nuova Guinea, un dialogo inclusivo a tutti i livelli per tutte le parti interessate è uno "strumento importante" per favorire la comprensione reciproca e gettare ponti verso una soluzione politica di questa importante questione a vantaggio di tutte le parti interessate, ha affermato.

Ha poi insistito sul fatto che tale soluzione deve basarsi su realtà pratiche, uno spirito di buona fede e il compromesso come stipulato nel piano di autonomia "lodevole" presentato dal Marocco e conformemente alla Carta delle Nazioni Unite, alle 18 risoluzioni del Consiglio di sicurezza adottate dal 2007 nonché alle risoluzioni pertinenti dell'Assemblea generale dell'ONU.

Il diplomatico ha inoltre espresso il "pieno sostegno" del suo Paese al processo politico condotto sotto l’egida della SG dell’ONU volto a pervenire a una soluzione politica reciprocamente accettabile, negoziata e duratura, chiedendo nel contempo di incoraggiare maggiormente il momento importante attuale.

In questo contesto ha salutato la nomina di Staffan de Mistura a inviato personale dell’SG dell’ONU per il Sahara, nonché il suo approccio "proattivo" illustrato dal suo primo viaggio nella regione nel gennaio scorso.

In linea con questo spirito costruttivo, la Papua Nuova Guinea ha incoraggiato e sostenuto i suoi sforzi per riprendere il processo delle tavole rotonde e capitalizzare sul "buon lavoro" del suo predecessore che coinvolge le principali parti interessate: il Marocco, l’Algeria, la Mauritania e il Polisario nel formato di riunione esistente e in conformità della risoluzione 2602 del Consiglio di sicurezza.

Accogliendo con favore il "successo" delle due precedenti edizioni delle tavole rotonde tra Marocco, Algeria, Mauritania e Polisario, il diplomatico ha evidenziato l'accordo tra queste parti per lo svolgimento di un terzo ciclo di dialogo in questo stesso formato.

"Incoraggiamo questo slancio positivo per trovare una soluzione politica duratura accettabile per tutte le parti interessate", ha aggiunto, esprimendo apprezzamento anche per gli sforzi di pace, stabilità e sicurezza nella regione, in particolare il pieno rispetto del cessate il fuoco da parte del Marocco. In tale contesto, ha invitato le altre parti a seguire l’esempio del Regno.

Serufa ha inoltre evidenziato i continui sforzi del Marocco a favore dello sviluppo sostenibile nelle province meridionali, in particolare attraverso cospicui investimenti socioeconomici e infrastrutturali che trasformano la vita delle popolazioni locali.

Il diplomatico ha inoltre apprezzato le azioni intraprese dal Regno per migliorare la partecipazione politica nel Sahara marocchino, come testimoniano le ultime elezioni democratiche, libere e trasparenti che hanno registrato un tasso di partecipazione "impressionante", aggiungendo che rappresentanti eletti democraticamente eletti da queste elezioni prendono parte ai seminari regionali del C24 e hanno anche partecipato alle due precedenti tavole rotonde svoltesi a Ginevra.

Il rappresentante permanente della Papua Nuova Guinea ha inoltre sottolineato il clima di rispetto dei diritti umani nelle province meridionali e gli sforzi del Marocco per affrontare le sfide poste dalla pandemia di Covid-19, in particolare attraverso campagne di sensibilizzazione e di vaccinazione a favore delle popolazioni locali.

Ha inoltre salutato la dinamica di apertura di consolati generali nelle città di Laayoune e Dakhla.

Il diplomatico ha inoltre sottolineato l’urgenza di affrontare la situazione dei diritti umani nei campi di Tinduf, nell’Algeria sudoccidentale, denunciando "violazioni" dei diritti fondamentali, in particolare quelli delle donne e dei bambini. La comunità internazionale ha sempre puntato il dito contro queste violazioni, ha detto.

Serufa ha chiesto la registrazione e il censimento delle popolazioni in questi campi conformemente al mandato dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR), al diritto internazionale umanitario, a tutte le risoluzioni pertinenti del Consiglio di sicurezza, compresa la risoluzione 2602, nonché alle raccomandazioni del Segretario generale delle Nazioni Unite.


-Notizia riguardo alla questione del Sahara occidentale/Corcas-

 

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